La fede alla Barbara D’Urso svenduta nei salotti televisivi
Barbarella Nazionale
In una delle ultime trasmissioni di Pomeriggio Cinque la presentatrice Barbara D’Urso, durante l’intervista ai due ridicoli topi Paolo Brosio e Maria Laura de Vitis, (sì ridicoli perché quarantadue anni di differenza di età sono una enormità) e non mi si parli di amore che se lei avesse avuto diciassette anni e lui cinquantanove sarebbe stato accusato di pedofilia. Il fatto che lei ne abbia ventidue cambia poco, a fine intervista, dunque, la Barbarella ha detto: «Siamo tutti credenti. Io ho tantissima fede». Beata lei che ne è così certa di avere tantissima fede. Io invece a differenza di lei non sono mai certa di stare camminando per le vie di Dio e quindi mi chiedo spesso la mia fede a che punto è.
Quindi la barbarella nazionale ((Barbara D’Urso) afferma di avere tanta fede così come il suo amico Brosio che vuole «insegnare» la fede alla sua nipotina (mi rifiuto di chiamarla fidanzata).
Ma che tipo di fede gli stanno insegnando? Non basta dire «sono credente» perché anche il diavolo è molto credente. Non basta dire «ho molta fede» perché la fede deve essere corroborata dagli insegnamenti impartiti dal padrone della fede che è Gesù Cristo. E quali sono questi insegnamenti? Il Catechismo della Chiesa Cattolica, per esempio, dove vi sono scritti i dieci Comandamenti. Ora, se analizzassimo la vita di tanti personaggi televisivi che proclamano di avere tanta fede vedremmo che vi sono grandi lacune tra quello che affermano e quello che vivono.
Evvabbè, potrebbe dire qualcuno, ognuno vive la vita che vuole. Certamente, basta non fare proclami attraverso la Tv per non creare confusione nelle anime. Per esempio: se io dico di avere tanta fede ma poi infrango vari Comandamenti tra cui il sesto che mi dice di non commettere atti impuri, che tipo di messaggio sto mandando ai milioni di telespettatori?
D’altra parte, per chi segue le apparizioni di Medjugorje, ricordo un messaggio fra i tanti, dove fu Gesù Bambino stesso a parlare il 25 dicembre 2012 che disse alla veggente Marija: «Io sono la vostra pace, vivete i miei Comandamenti».
Quindi, in conclusione, vorrei dire che ognuno, compresa io, risponderà davanti a Dio nel momento del Giudizio ma Dio ci chiederà anche conto di quanto siamo stati conniventi approvando o ignorando il peccato che passa attraverso il tubo catodico.
Quando si spettacolarizza la fede occorre tenere conto delle azioni conseguenti alle affermazioni ricevute. In questo caso il telespettatore potrà prendere come cosa buona avere rapporti prematrimoniali o altre amenità disordinate che la D’Urso propina ogni giorno attraverso la sua trasmissione televisiva.
Il peccato deve essere sempre condannato. Il peccatore mai. Quindi nessuna condanna né alla D’Urso e né a Brosio ma ai peccati che con il loro modo di fare e di dire spargono sui telespettatori sì, quello deve essere condannato.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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