La bellissima conversione della beata Maria Candida dell’Eucaristia
La beata Maria Candida dell’Eucaristia, sin da piccola ha dovuto combattere contro il suo io, ma Gesù non ha mai desistito, conquistandola completamente. La Beata, all’epoca era solo una ragazzina di nome Maria, lasciato il collegio, a soli 15 anni, una sera, fu improvvisamente attratta dalla lampada che ardeva presso il piccolo altare del S. Cuore, preparato in casa per il mese a Lui dedicato.
Ella si sedette per fare la meditazione, cominciò a leggere qualcosa sullo Spirito Santo e rimase raccolta. Ecco quanto lei stessa racconta: «Restai ad un tratto tutta assorta nel mio Dio che tutto era sceso fino all’anima mia; assorta in Lui con lo spirito, con tutta me stessa; i miei occhi rivolti al cielo, che tanto sensibilmente sentivo aperto sul mio capo, davano copiose lacrime di felicità, sì, ma più di annichilamento nella mia miseria, di stupore dinanzi a tanta bontà… Iddio immenso fino a me… quell’immensità la sentivo tutta circondarmi, riempirmi, proteggermi! La sentivo a me vicino, la sentivo aleggiare sul mio capo!».
Non si trattava quindi di una visione, ma di una comunicazione interiore di una presenza nuova, che lasciò una traccia profonda nella sua anima. Fu di breve durata; dopo poco Maria, chiamata a tavola per la cena, s’intratteneva con i familiari, disinvolta e serena come sempre.
Da quel momento in poi tuttavia, le cose cambiarono per lei: fu più fedele alla preghiera e alla meditazione; rimaneva molto più a lungo con il Signore e, come ella dice: «Le cose di questo mondo o s’erano dileguate ai miei occhi, o più non le sentivo… prendeva il loro posto Gesù!».
L’intervento divino aveva portato in lei una rottura col mondo e con la mediocrità del vivere, determinando un nuovo orientamento spirituale.
Qualcuno potrebbe dire: ma allora il Signore fa preferenze? Il Signore sceglie chi salvare e chi far diventare santi? Il Signore comanda la nostra libertà? Niente affatto! Gesù vede il cuore, sa che quella deterimanta persona potrebbe riuscire a portare avanti quel suo piano e quindi osa spingerla di più rispetto alle altre. Gesù ama tutti allo stesso modo perché il suo amore è UGUALE, GIUSTO, INFINITO per tutti.
Gesù raggiunge il punto più profondo del nostro cuore, toccando quella parte che nessuno mai ha e potrà toccare. Gesù vede tutto quello che abbiamo dentro e sa cosa noi possiamo dare e fare. Così per Maria, che sarà poi la Beata Maria Candida dell’Eucaristia.
Più tardi, dopo questa bellissima esperienza interiore, arrivò un nuovo intervento di Dio ravvivando quel fuoco che ardeva un po’ sotto la cenere. Eh si, all’inizio il Signore ci fa gustare tutte le sue bellezze, dopo arriva l’amaro, proprio per poterci formare e conquistare allo stesso modo. Un pò come il pompelmo, che appena lo si mangia, si sente quel suo gusto dolce e fresco, per poi raggiungere l’amaro, che resta nella bocca. Gesù ai suoi servi a coloro che rispondono alla sua chiamata, fa gustare le sue dolcezze ma soprattutto l’amarezza della croce, perché ogni amante di Gesù, segue la via della croce.
Ma il Signore diede il colpo di GRAZIA quando sua sorella Luisa, già sposata, invitò Maria ad assistere alla vestizione religiosa di sua cognata, nel monastero della Visitazione di Palermo. Durante la cerimonia Maria fu talmente colpita dalla grandezza e dal fascino della bellezza spirituale, che emanava dal volto della neo religiosa, che si sentì cambiare interiormente, al punto di sentirsi chiamata a seguire la vita religiosa consacrata. Ebbe proprio da qui inizio la sua vocazione e conversione.
Al mattino seguente, improvvisamente si svegliò, sentendo qualcosa di dolcissimo al cuore: «Gesù, con le sue mani divine, fece per rubare il mio cuore e quel tocco lo coprì di felicità, di cosa mai provata. Vi innestò e vi lasciò passare il suo Amore e nel suo Amore suggellò il mio cuore per Lui. Non me lo chiese, ma senz’altro lo prese, come padrone di casa».
Molto probabilmente si trattò di una visione immaginaria, con la quale Dio le manifestava l’intenzione di possedere totalmente il suo cuore, al quale comunicava la pienezza del suo Amore.
Maria pensò allora di diventare sua per sempre e la vocazione religiosa, d’allora in poi, le apparve un ideale meraviglioso che l’affascinò completamente.
Da allora in poi elle ebbe una vera smania di cambiare, di diventare buona, obbediente, di dedicarsi alla vera virtù, in una vita mortificata e tutta offerta alla volontà divina.
Iniziò a sentire dentro di sé un particolare amore verso l’Eucaristia e la SS. Vergine Maria. Irruppe così in lei la forza della grazia e la Presenza stessa del Signore, che divenne l’unico vero sole, in grado di riscaldare tutti gli slanci della sua esistenza giovanile.
Rinunciando decisamente ad ogni altro allettamento sensibile ed esterno, iniziò la vera via di santificazione personale, con l’esercizio dell’umiltà e dell’ubbidienza, sottoponendosi, per potervi riuscire, a pesanti mortificazioni corporali.
Resistendo con coraggio alla volontà dei genitori e dei fratelli, che volevano indirizzarla alla vita matrimoniale, Maria, rifiutando le numerose offerte che le venivano fatte per questa vita, fece a 18 anni il voto di verginità, per tre mesi, da rinnovare periodicamente.
Nel 1901 si iscrisse alla Confraternita di Maria del Rosario e nel 1903 compì la pratica dei 15 sabati (ora sono 20 sabati non più 15), per impetrare luce e forza per la sua vocazione religiosa. Sempre in quell’anno s’iscrisse, insieme alla sorella Antonietta, alla Confraternita del Carmine, eseguendo fedelmente gli impegni assunti.
Fece vari ritiri spirituali, tra i quali quelli del «Giusino». Il predicatore un giorno ascoltò i suoi desideri e la seguì con zelo paterno. Scrisse la sua «Confessione generale» per ordine del suo Direttore Spirituale, P. Matera, e in seguito a questo fu inondata di gioia e di tanta consolazione da parte di Gesù.
Nel dicembre dello stesso anno fece un altro ritiro presso l’Ordine della Visitazione, dopo il quale ebbe la convinzione ferma di volersi fare religiosa. E alla fine lo diventò! Questo è l’amore dei santi, mettendo piena volontà nel donarsi a Dio, nel cercare Dio, nell’amare Dio con tutte le proprie forze. Santi non si nasce ma lo si diventa e Dio vede la predisposizione in ognuno di noi. Sta a noi infatti saperci dare e mettere con fiducia nelle mani di Maria che ci formerà e guiderà verso Gesù.
Scopri di più da Annalisa Colzi
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.