La battaglia contro la Chiesa in campo aperto
La battaglia contro la Chiesa, l’avversario da battere
Ormai è chiaro che l’avversario da battere sia la Chiesa, che la battaglia contro la Chiesa, omofoba, sessista e retrograda, sia il problema da risolvere. In nome della civiltà e in nome della libertà e dei diritti di tutti. Ecco il punto nevralgico!
Sentite alcune frasi riportate da M. Serra nella rubrica “L’amaca” di Repubblica. “Non è una generica ignavia, è una specifica condizione storico-politica (la grande influenza della Chiesa nella vita italiana) a determinare il nostro difficile e a volte penoso presente a proposito di grandi temi etici come questo (la legge sul fine-vita). Esiste una rispettabile e influente comunità, in Italia, convinta che le leggi dello Stato non possano e non debbano fare torto alla morale religiosa. Questo è il problema e questo l’avversario da battere, in campo aperto, se si vuole una legge che permetta di salutare il mondo secondo libertà e secondo dignità. Dato il contesto va aggiunto – poco laicamente – che la legge Cirinnà è stata un autentico miracolo”.
Capito bene? Qualcuno mi dirà: scusa, ma perché ti vai a leggere le notizie di Repubblica, noto quotidiano anticlericale? E’ vero, ma in queste parole emerge un fondo di verità. La battaglia contro la Chiesa, contro i suoi valori, contro i suoi principi, contro il suo Magistero oggi è talmente palese ed evidente che sta raggiungendo il suo massimo esponenziale.
Un inizio anno drammatico
E tutto quello che è successo in questi ultimi mesi ce lo dimostra. Non ultimo il caso della Corte d’Appello di Trento, che con un’ordinanza ha disposto il riconoscimento di efficacia giuridica “al provvedimento straniero che stabiliva la sussistenza di un legame genitoriale tra due minori nati grazie alla gestazione per altri e il loro padre non genetico”. Per la prima volta viene dunque riconosciuta anche in Italia a due uomini la possibilità di essere considerati padri di due bambini nati negli Usa grazie alla pratica dell’utero in affitto.
E questo si aggiunge a tanto altro: siti pro-life messi a tacere perché scomodi e ingombranti, bambini comprati, genitore 1 e genitore 2 al posto del padre e della madre, teoria del gender come indottrinamento nelle scuole, unioni civili e future probabili adozioni gay; il prossimo passo sarà l’eutanasia, ormai alle porte anche da noi.
Quello che non hanno ottenuto per via parlamentare (la stepchild adoption art. 5 legge Cirinnà) l’ottengono per via giurisdizionale, come nel caso sopra citato.
La legge sulle unioni civili ha rafforzato un percorso iniziato da tempo. E di questa legge devastante sugli uomini e sul loro destino dobbiamo ringraziare in primis i “cattolici” Renzi e Alfano. Complimenti davvero!
Conseguenza della legge Cirinnà è un esponenziale sviluppo di leggi, interrogazioni parlamentari, situazioni bypassate e poco chiare nascoste sotto il nome di “civiltà” e “libertà”, dove l’unico regnante sovrano si chiama egoismo.
Una battaglia a livello ben superiore
Ma l’autore della rubrica, sottolineando la necessità della battaglia contro la Chiesa, in un certo qual modo cade in errore; o, per meglio dire, dimentica un dettaglio non di poco conto.
La battaglia non è fra laici e cattolici; la battaglia non è fra modernismo e Chiesa. La battaglia non è una battaglia contro la Chiesa; o almeno non solo. La battaglia si gioca a livello ben superiore. E’ l’eterna lotta fra il Bene e il male, fra Dio e satana. Dio guida la Chiesa. Satana guida il mondo. E dietro al mondo fa in modo di non farsi riconoscere. E se ne sta ben nascosto.
“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” dice Gesù nel Vangelo.
Ecco il dettaglio che è stato dimenticato e che tante volte anche noi ci dimentichiamo: anche se perseguitati, anche se derisi e vilipesi, la battaglia sappiamo bene chi la vincerà. E senza beneficio del dubbio.
Giovanni
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