In Paradiso c’è violenza non pace
Spesso pensiamo di aver sentito davvero tutto nella vita, soprattutto quando si arriva alla soglia dei cinquanta. E invece no, non si finisce mai di imparare ma anche di stupirsi. Ho sentito qualcuno dire che in Paradiso c’è violenza, non c’è pace e chi è prepotente e più forte ottiene più gloria. A queste affermazioni mi è nato prima un sorriso che però subito dopo è sfociato in pura curiosità. Così ho detto: Ci sei mai stato in Paradiso? Come fai a dire certe cose?
Il ragazzo mi ha risposto con un fare altezzoso: Non ci sono mai stato ma ho la certezza.
Bene – ho replicato – dove sono le prove? La mia domanda sicuramente ha peccato di ironia ma purtroppo certe cose a volte non sai proprio come prenderle. Cosi ha cacciato fuori un vangelino, e da notare che prima di aprirlo mi ha specificato che non era taroccato ma originale, della CEI. Così ha aperto il passo dove specifica che in Paradiso c’è violenza, dicendo: Eccolo!
“Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono” (Mt,11,12).
Lui con un sorrisetto soddisfacente, con un sarcasmo respiro mi ha detto: ed ora, cosa mi dici? Basta un semplice ” SCUSA AVEVI RAGIONE“. Come puoi ben leggere in cielo si soffre e c’è violenza.
Bene, ecco la mia risposta:
Partendo dall’inizio, dove dice dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza, significa proprio l’ansimare, il desiderare che Gesù portasse quanto prima a compimento il piano di salvezza, perché in quel giorno quando Gesù morirà sulla croce, il cielo si aprirà all’umanità, Cristo ci renderà eredi del Paradiso, ed in esso ci sarà festa. Ecco perché Gesù aveva prorerito quelle parole.
Quante volte abbiamo sofferto l’attesa di qualche cosa di bello e di grande. Ecco perché dice DAI GIORNI DI GIOVANNI IL BATTISTA, perché Giovanni è il precursore, colui che lo ha annunciato, lo ha anticipato ed allora chi ascoltava Giovanni iniziava a trepidare di gioia. Il cielo si faceva violenza per pazientare. Era così forte il desiderio di Dio che l’uomo venisse riscattato con il suo stesso sangue, che il verbo più indicato, per rendere l’idea era proprio “SOFFRIRE”.
Poi Gesù continua la frase dicendo: E I VIOLENTI SE NE IMPADRONISCONO. Si i violenti!!! Anche questa parola è la più indicata. Il Divin Maestro pesa anche le parole! Cosa significa? Significa che è vero che con la morte di Gesù sulla croce siamo stati tutti riscattati ma è anche vero che bisogna meritarla la Salvezza. Lui ci ha spalancato le porte, sta a noi camminare verso il cielo per entrare. Affinché ciò diventi possibile, è necessario farsi violenza. Mettere in pratica le parole di Gesù pienamente, infatti il Vangelo è come una cartina geografica che ci indica la direzione. Porgere ad esempio l’altra guancia, è VIOLENZA. Perdonare chi ci ha fatto del male; è VIOLENZA. Amare chi non ci ama; è VIOLENZA. Affermare la nostra fede dinanzi alla minaccia di morte; è VIOLENZA. E’ più facile essere indulgenti con noi stessi anziché giudici severi. E’ più semplice dire non ci credo, anziché donare la propria vita per Cristo. Quindi, il ragazzo aveva ragione? Forse si, perché in cielo abbiamo gente che è stata violenta con se stessa per potersi guadagnare il Paradiso.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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