Il rosario è la preghiera dei veri amanti di Maria
Forse tutti credono che il rosario sia una preghiera come tante. No non lo è affatto. Il rosario è la preghiera dei veri amanti di Maria. Il rosario è una preghiera speciale e se ne innamorano coloro che amano follemente la Madonna. Attenzione non parlo di chi lo recita qualche volta e poi lo abbandona, o chi lo recita con distrazione voluta e pecca senza ritegno.
Il rosario preghiera degli innamorati di Maria
Inoltre essere innamorati del rosario non vuol dire per forza, recitarlo come un Angelo Serafino. No! Ma farlo con amore, pregarlo con devozione sincera, anche quando la noia sovrasta lo spirito. Sforzarsi a recitarlo bene per amore della Regina del cielo e della terra.
Il rosario è la preghiera dei veri amanti di Maria perché satana odia questa bellissima orazione e solo coloro che sono scelti riescono a rimanere fedeli fino alla fine della propria vita.
Fondamentalmente, la preghiera di Maria viene chiamata anche preghiera semplice proprio perché inizialmente era la gente povera, non dotta che pregava il rosario, possiamo dire che è la preghiera dei piccoli. Un vero devoto della Madonna quindi deve fare un vero voto, promettendo alla Regina delle vittorie di recitarlo per tutta la vita.
Non importa se un giorno lo faremo con meno impeto, se un altro giorno lo reciteremo con noia assoluta, e se altro ancora lo reciteremo con il cuore in fiamme. Ciò che conta è farlo con amore, per amore, e pieno di devozione vera per tutta la vita.
Il Rosario è l’orazione di tutti
Pontefici e potenti, uomini di laureati, medici e scienziati, contadini e operai, casalinghe e ragazzi, insomma questa benedette corona unisce tutto il popolo di Dio senza distinzione. e popolani.
E’ davvero la mistica catena, che se la tiriamo forte, si spezza per la sua fragilità, ma è indistruttibile spiritualmente.
Luigi XIV, re di Francia († 1715), soleva recitare ogni giorno il Rosario. A chi lo sorprese in preghiera con la corona in mano, disse: «Non siate sorpresi; è mio vanto dire il Rosario. Era la devozione più cara alla regina, mia madre. Sarebbe mio maggior dolore se dovessi ometterlo, anche un sol giorno».
Emanuele Filiberto (1528-1580), trionfatore della battaglia di San Quintino, creatore della potenza piemontese, quand’era a Torino soleva portarsi nella chiesa di San Domenico, per recitarvi pubblicamente il Rosario.
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