Il rosario è statico o dinamico?
Molti commettono l’errore di rendere il rosario come preghiera ferma, fissata su dei punti a cui non ci si può scrollare. Il rosario non è statico ma è un colloquio con Maria. Seguiamo il cuore e basta! Quando voi parlate con vostra madre lo fate sempre allo stesso modo, allo stesso posto? Con lo stesso sguardo? No! Il Rosario è preghiera ma è una preghiera speciale, non come tante.
Quando prendiamo la corona tra le mani è come prendere un telefono e chiamare la propria mamma, la propria amata… è il filo che ci mantiene in contatto tra il cielo e la terra, che ci fa raggiungere il cuore della Mamma celeste in meno di un secondo. Allora, vi sembra normale voler compiere l’errore di seguire sempre dei parametri?
Lasciamo fare al cuore innanzitutto e poi a tutto il resto. Una esagerata fissità nel modo, nei tempi e nei luoghi dove il Rosario viene recitato, porta a renderlo morto, spento, il rosario non è statico, è preghiera vivente, preghiera speciale, colloquio con Maria e non mi stancherò mai di dirlo.
Se Gesù lo ha detto del terzo Comandamento, in relazione al riposo del Sabato ebraico, lo possiamo dire noi del Rosario: esso è un semplice mezzo per dare lode a Gesù e alla sua e nostra Madre, non è quindi un programma che segue orari, luoghi e modi. E’ un mezzo che ci aiuta a dare amore, ad aprire il cuore, a pregare.
Il Rosario va adattato non ai propri capricci e comodi, ma alle situazioni personali e soprattutto familiari e comunitarie. Si deve tener conto dell’età, della salute, della stanchezza, del clima. Al gran caldo e al gelo la voglia di pregare a lungo scappa a tutti!
Chi vuole dare alla Madonna un gradito omaggio di amore, deve preoccuparsi più che dell’esatto numero di preghiere, del modo in cui lui stesso ed il suo prossimo prega.
Usiamo carità squisita che piace moltissimo a Maria, la Madre attenta a ciascuno di noi, quando cerchiamo di rendere il più possibile comprensibile, gradevole, intonata anche al momento psicologico la preghiera che proponiamo. Non mancano purtroppo coloro (specie in certi ambienti religiosi) che, nonostante le migliori intenzioni, riescono a rendere antipatica persino questa stupenda preghiera.
Molti come sentono la parola ” Recita del Rosario” scappano!!!!! Perché? Perché magari immaginano quelle lunghe litanie, ma non è nemmeno questo, pensano a quella pesantezza delle religiose in cui lo recitano. Ave Maria……….piena di grazia…. o mamma mia, sembrano quasi trascinate da un carro di buoi tanto che sono pesanti. Invece se in quel momento ci sentiamo energici, recitiamolo con forza, con vivacità. L’Ave Maria deve essere il sismografo che evidenzia il nostro amore, il nostro stato di animo. Maria deve avvertire ciò che vogliamo comunicarle. Il rosario non è statico ma dinamico come la nostra vita.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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