Il nome di Gesù risveglia le coscienze

La giaculatoria prediletta di Sant’Annibale, che usava a fior di labbra, era Vivat Jesus cioè “Viva Gesù”. Infatti si prodigò moltissimo nel diffondere l’importanza del nome di Gesù. Ai suoi figli scriveva: “Pronunziare Gesù vuol dire richiamare al pensiero tutti i misteri del suo amore, della sapienza, della carità del suo dolcissimo cuore”.

Il nome di Gesù risveglia le coscienze, le ravviva. Ai suoi figli spirituali, cercava di infondere la devozione del nome di Gesù. E diceva ancora: “II solo nominare Gesù deve essere per me risveglio della sua divina presenza e di tutti i motivi che ho di amarlo, come sua creatura, come suo redento, come suo sacerdote, come suo avvocato, come suo per tutti i titoli e specialmente per le grazie particolari che mi ha fatte. Inchinerò il capo nel pronunziare e nel sentire pronunziare quel dolcissimo nome”.

Non era per lui niente affatto superfluo questo rilievo trattandosi di cosa prescritta dalla liturgia; ma il Padre l’inchino non lo limitava alla prescrizione liturgica, ma lo richiedeva sempre e dovunque venisse pronunciato questo nome. Diceva spesso: “Quanto mi addolora, che alcuni di questi figliuoli non chinano il capo al nome SS. di Gesù”.

La festa del SS. Nome si celebrava con rito di seconda classe (oggi si direbbe festum) nell’antica liturgia, la seconda domenica dopo l’epifania; quando però, nel 1913, S. Pio X l’anticipò ai primi giorni di gennaio non si rendeva possibile, per le feste natalizie, prepararla con la solenne novena voluta dal Padre; fu perciò rimandata al 31 gennaio.

Fin da oggi, l’ultimo giorno di gennaio, tutti i Rogazionisti, celebrano due Messe del Nome Santissimo di Gesù. Tutte le Figlie del Divino Zelo e i laici loro associati, si riuniscono a mezzogiorno in ogni parte del mondo, per elevare a Dio Padre una speciale Supplica nel Nome di Gesù, vera perla della spiritualità di Sant’Annibale.

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Fonte: Il Santo Taumaturgo periodico di formazione religiosa.