Il Natale è davvero il giorno più bello dell’anno?
Se dicessimo ad un bambino degli anni 70 cosa gli viene in mente pronunciando la parola Natale, direbbe: “Essere più buoni”. Se andiamo ancora più indietro, degli anni 70, quindi tipo anni 50, direbbe: “aiutare i poveri“. Il bambino di oggi invece risponde: “avere un cellulare sotto l’albero”.
Il giorno di Natale anzi il Natale di oggi è bello per: i commercianti, per i bambini, quelli viziati ovviamente e basta. I poveri hanno smesso di credere che a Natale le loro mani si riempiono un pò di più…anzi, si ritrovano ancora più vuote e sporche. Ancor peggio per i genitori, che non credono più in un figlio più tranquillo e buono nel periodo di Natale. I ragazzini di oggi non credono nemmeno più a Babbo Natale e alla Befana, figuriamoci se pensano di essere più buoni.
Diciamo tutti che il vero Natale non è fare e ricevere regali. Mangiare tanto e divertirsi…no, il vero Natale è riflettere sul grandissimo dono che Dio ci ha fatto, donandoci il Suo Figlio Unigenito che viene per salvarci la vita…anzi per donarci la vita eterna, farci entrare nel suo Regno glorioso.
Ma non solo: il Natale è l’occasione giusta per far pace con chi non andiamo d’accordo. E’ il momento giusto per fare una buona azione. Ma diciamocela tutta; sono le solite parole ormai dette, ridette e stradette! Ma oggi chi le fa queste cose? Pochissime persone! Allora ripeto la domanda: ” Il Natale è davvero il giorno più bell0 dell’anno?”
Il Natale è il giorno dei doni e non dei regali!
Si, il sottotitolo recita bene la frase: il Natale è il giorno dei regali, e dei doni….ma non come li intendiamo noi. Il regalo che dobbiamo fare dev’essere di tre dimensioni per poter essere originale:
- Un regalo utile (tipo coperte, indumenti, o cibo).
- La persona che lo riceverà deve essere bisognosa e preferibilmente estranea.
- I soldi che serviranno per comprare tale regalo, dovranno provenire dalle nostre rinunce (è facile prendere 10 euro e spenderle, invece diventa difficile rinunciare a qualcosa per una persona che non conosciamo, per un povero bisognoso).
Per rispetto ai poveri dovremmo fare regali ai nostri familiari e figli, non costosi. Un regalo che serve appunto come gesto di amore. Niente di più! In questo senso non sarà un regalo ma un dono.
Il Natale non è rappresentato da un panettone ma da una culla ( facciamo del nostro cuore una culla per accogliere Gesù). Come deve essere questa culla per renderla accogliente? Piena di pace, piena di perdono, piena di amore. Affrettiamoci e corriamo come corsero i pastori verso la capanna…la nostra capanna sarà il confessionale, e lì, inginocchiati dinanzi ad un ministro di Dio che rappresenterà il bambinello Gesù, libereremo la nostra anima dal peso dell’egoismo, della cattiveria, dell’odio, della lussuria, dell’avarizia, del rancore ecc ecc… Chiediamo perdono a Dio, a quel piccolo Dio che dormì in una mangiatoia. A quel piccolo Dio che si fece riscaldare da un bue e da un asinello…. Solo così reciteremo e canteremo con le lacrime agli occhi e con il sorriso sulle labbra: GLORIA A DIO NELL’ALTO DEI CIELI... Quest’anno il presepio costruiamolo nel nostro cuore…
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