Il lieto annunzio di un amore così grande
“Ho scritto queste pagine con l’intento di ringraziare Dio per quanto ha operato nella mia vita. A chi mi chiede come si può credere in Dio, nonostante le difficoltà dell’esistenza umana, rispondo con le parole di San Paolo: tutto concorre al bene per coloro che amano Dio. (Rm 8,28). Io credo che dovremmo ringraziare Dio sempre, perché egli è l’unico che può trarre del bene anche dal male, la mia storia lo dimostra.”
È consolante rileggere questa sera ciò che ho scritto solo pochi mesi fa. Ora lo è anche di più, dopo un periodo difficile che ho passato negli ultimi mesi e che non è ancora del tutto concluso. Sono stati anni di incertezze quelli che hanno accompagnato la stesura di queste pagine e la paura del giudizio delle persone è stata molto forte. Tuttavia, come ho raccontato anche nel libro, Dio non ha fatto mancare i segni che confermassero che questa era la sua volontà. Dopo la pubblicazione, accolta con più magnanimità di quanto osassi sperare, io e la mia famiglia abbiamo passato un periodo non proprio felice e si è affacciata in me una “vocina” che continuava a ripetermi che tutto sarebbe andato male, che Dio mi aveva abbandonata e che forse sarebbe stato meglio non aver scritto nulla.
La “vocina” in questione se ne è però andata in tempi piuttosto veloci, grazie anche alle persone che mi hanno scritto dicendomi di aver ricavato del bene spirituale da questa lettura. Allora mi sono ricordata di ciò che avevo vissuto e scritto, del fatto che “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” e di quanto il Signore, nella mia vita, abbia scritto dritto tra le righe storte. La mia storia non ha la pretesa di insegnare niente a nessuno, ma nella mia esistenza sono passata da tutti quei “temi caldi” che oggi fanno tanto discutere sia dentro che fuori la chiesa. Quindi se è pur
vero, come ho detto, che non potrò insegnare niente a nessuno, è anche vero che potrò farmi vicina a molti. In queste pagine ho parlato con semplicità di come ho vissuto l’aborto, l’omosessualità, le esperienze con altre religioni e delle cose straordinarie che Dio ha operato nella mia vita e di come ha fasciato le piaghe del
mio cuore spezzato.
Il ricavato delle vendite è devoluto al CAV, Centro Aiuto alla Vita, che da 40 anni (da quando l’aborto è legale in Italia) si occupa di aiutare le famiglie e le ragazze madre in difficoltà. Vorrei che queste pagine, oltre ad aiutare materialmente queste persone, potessero essere quel “lieto annunzio” portato da quel Gesù che “fascia le piaghe dei cuori spezzati, proclama la libertà degli schiavi …” (Isaia 61,1-2) e ci ricorda che nel suo cuore c’è solo misericordia, misericordia infinita.
Katia Pellegrinetti
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