Il fascino per l’occulto era ancora presente
Le insinuazioni del demonio e il fascino per l’occulto
“Il fascino per l’occulto era ancora lì presente – Il bene e il male si scontravano – Il maligno voleva annientarmi – L’impotenza di vedere salva la nostra unione”
La mia storia
Crescevo, la voglia di sposarmi, di crearmi una famiglia era tanta. Ogni storia iniziava, poi finiva, lasciando dentro di me un grande vuoto; lo scoraggiamento era di casa. Mi professavo cattolica, andavo a messa circa due volte al mese e le preghiere erano un optional. A 26 anni trovai quel sant’uomo di mio marito. Proviene da una famiglia religiosa, ha uno zio sacerdote e una zia suora.
L’ho incontrato ad una festa organizzata da alcuni amici che frequentavano la parrocchia, dove lo zio di (…) era sacerdote. Inizialmente non mi piaceva; a poco a poco, nella nostra frequentazione, capivo che era una persona buona, discreta, i suoi occhi verdi erano limpidi, senza inganno. Io cominciavo a volergli bene, sapeva ascoltarmi e le sue mani un po’ cicciotte e grandi sapevano darmi protezione.
Una sera ci trovammo per mangiare una pizza nel ristorantino che solitamente frequentavamo. Per paura di innamorarmi di lui e poi essere lasciata, gli dissi con tanto dispiacere che la nostra storia finiva lì. Ci rimase malissimo, ma quando l’amore è vero combatte, non si arrende.
Dopo circa una decina di giorni sentii suonare il campanello. Quando aprii la porta con grande sorpresa me lo trovai davanti. Ricorderò per sempre il suo sguardo, c’era dentro la voglia infinita di voler condividere con me la sua vita.
Tra le mani faceva capolino un bel tiramisù. Doveva averlo fatto per me con le sue mani. Quel dolce così squisito, tirò giù una barriera e dopo due anni ci sposammo.
Il fascino per l’occulto nelle carte
Non avevo abbandonato del tutto la voglia di fare le carte. Il fascino per l’occulto era ancora lì presente. Cominciarono le liti anche nel mio matrimonio. Ogni cosa seppur minima era un pretesto per litigare, per urlare, ora perché aveva fatto tardi al lavoro, perché era lento, perché sua madre era invadente, perché era disordinato, perché non mi capiva. Insomma, l’elenco delle cose che non mi andavano giù di lui erano tante, lui pazientemente mi spiegava e sopportava.
Nacquero i figli, i miei grandissimi tesori. Quanto male ho fatto anche a loro… Le urla delle liti non risparmiavano né le loro piccole orecchie, né i loro piccoli cuori, e ancora le mie lamentele: “Non mi aiuti, sono forse una serva…”, e tra urla e liti ogni suppellettile regalato da parenti e amici esposto in casa si frantumava. Ho rotto tutto ciò che potevo e proprio le cose del matrimonio. Ancora la mia vita era un disastro; mi hanno sorretto Gesù e Maria perché comunque, nonostante tutto, cercavo la loro presenza e la loro pace.
Colmavo i miei vuoti con quelle stupide carte
Il bene e il male si scontravano. Colmavo i miei vuoti interrogando ancora quelle stupide carte ed ecco che le disavventure e le sofferenze ricominciavano. Un giorno predissi che qualcuno dei miei familiari, utilizzando attrezzi da lavoro, si sarebbe fatto male.
Una mia zia, ora in cielo, mi venne ad avvisare al lavoro che mio figlio, allora aveva sei anni, si era fatto male e che era in Pronto Soccorso con il nonno, di stare tranquilla. Beh, seppi poco dopo che, giocando in cortile aveva messo il braccio dentro una betoniera in funzione. Fortunatamente il nonno aveva sentito le urla e aveva spento subito l’attrezzo. Mio figlio se l’era cavata con uno squarcio alla mano. Ad una manina così piccola gli erano stati dati 12 punti di sutura. Poteva andare molto peggio!
Dentro la voglia di ricominciare
Io soffrivo, piangevo. Non mi ero ancora resa conto che dovevo cambiare qualcosa nella mia vita. Il maligno voleva annientarmi, perché dentro di me c’era la grande voglia di cominciare un’altra vita, di essere migliore, di smetterla di essere una pessima moglie ed una cattiva madre.
Le liti anche in casa mia non finivano. C’era lo sgomento, la delusione di mio marito nell’impotenza di vedere la nostra unione salva. Da parte mia c’era l’amore per i miei figli, creature innocenti, e la voglia di rimanere salda alle promesse dell’uomo che amavo, ma che per una forza superiore negativa non riuscivo a smettere di tormentare.
(continua)
Prima parte: Una preda in mano al potere occulto del male
Seconda parte: Compravo libri di divinazione per predire il futuro
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