Il dono delle lacrime, consolazione dell’anima e carezza di Dio
Il dono delle lacrime purifica il cuore
Qualche anno fa lessi un libro molto interessante dal titolo “L’esperienza di Dio nella preghiera” di un grande autore spirituale, il monaco Matta El Meskin. Fu il mio padre spirituale di allora a mettermi fra le mani questo testo chiedendomi di leggere il capitolo che parlava del dono delle lacrime. Era infatti, per la sottoscritta, il periodo in cui piangevo spesso senza un perché preciso se non un sentimento forte della presenza di Nostro Signore. Così il mio padre spirituale volle confortarmi ed illuminarmi su tale dono che, spesso, è provvisorio ma che va gustato nella sua interezza quando il Signore ce lo concede.
Mi innamorai di questo testo e, avidamente, lo lessi per intero, non solo il capitolo sul dono delle lacrime ma i vari capitoli legati al cammino spirituale dell’anima. Credo che sia fondamentale leggere testi spirituali che possano aiutare ad entrare nel mistero della presenza di Dio nella vita quotidiana. Ricordiamo sempre che la santità è una chiamata universale per tutti e non solo per alcuni eletti.
Ritornando al nostro argomento traggo dal libro di Matta El Meskin alcune considerazioni illuminanti:
“Le lacrime sono il segno del pentimento, il pegno della conversione. Lavano il cuore, purificano le membra, guariscono l’anima malata. Sono il linguaggio dello spirito, la preghiera del silenzioso, il disprezzo del mondo, la tenera nostalgia del cielo… Quando stiamo ritti davanti a Dio all’inizio della nostra vita spirituale, la nostra anima, oberata dai suoi errori e dai suoi mali, a contatto con il fuoco della santità divina, riceve un salutare shock. I nostri peccati, le nostre impurità non tardano a sciogliersi come neve al sole. Allora, per la prima volta, i nostri occhi si aprono per versare le lacrime di pentimento”.
Matta El Meskin e l’esperienza dei padri del deserto
I padri del deserto conoscevano bene il dono delle lacrime e sull’argomento rilasciavano vari insegnamenti. L’ Abba Isacco di Nitria (IV sec.), discepolo di Antonio, scrive:
“A volte l’anima è così sopraffatta dall’abbondanza della compunzione e del dolore, che non ha altro modo di sfogarsi all’infuori delle lacrime”.
Giovanni Climaco nella sua Scala del paradiso (7,8) scrive:
“Dopo il battesimo, la fonte delle lacrime – è audace dirlo – vale più dello stesso lavacro che ci purifica soltanto dalle colpe precedenti il battesimo, mentre la compunzione ci lava da quelle commesse dopo… Se la compunzione non fosse stata donata agli uomini dal Dio di misericordia, i salvati sarebbero realmente pochi, e sarebbe difficile trovarne”.
Quindi le lacrime, quando sgorgano improvvisamente e senza poterle fermare, sono segno dell’amore misericordioso di Dio in un’anima. Esse lavano le impurità dell’anima rendendola disponibile ad accogliere la grazia di Dio. E quando le lacrime cessano di sgorgare il cuore si riempie di pace interiore, quella pace che Gesù ha promesso: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”. Perché la vera pace sgorga solo dal cuore misericordioso di Dio.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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