Il Cuore di Gesù e la divina Eucaristia
C’è correlazione tra il Cuore di Gesù e la divina Eucaristia? Certo mi direte quasi con un sorrisetto, visto che il Cuore è parte del corpo di Gesù e il pane Eucaristico è altrettanto Corpo di Cristo. Ma ciò che voglio dire, è che la divina Eucaristia è il Cuore di Gesù, cioè la parte del corpo di Cristo è quello del cuore.
Sembra quasi un giro di parole ma ben chiaro. Infatti durante le analisi dei vari miracoli eucaristici che non sto qui ad elencare perché ci vorrebbe un libro e non un articolo, i risultati di laboratori dimostrano proprio che sia carne di uomo, e più precisamente, il cuore.
Paolina Maria Jaricot
Cosa centra Paolina Maria Jaricot con la divina Eucaristia? O meglio chi è? E’ una beata che ardeva d’amore per Gesù durante le adorazioni e scrisse delle opere bellissime e ispirate dallo Spirito Santo e che rianimano anche la più tiepida anima verso Gesù Sacramentato. Ecco di seguito alcune parole della beata, che oggi leggendole vogliamo fare nostre:
Il Cuore di Gesù e la divina Eucaristia
Cuore adorabile di Gesù, tu sei l’origine della divina Eucaristia; come fosti la sede della vita temporale di Gesù, così lo sei della sua esistenza sacramentale.
Prima che il Sangue prezioso, che ci ha redenti, fosse sparso, riceveva in te il calore e il movimento; e dopo che è stato sparso sulla croce, è per te che scorre sulle nostre anime per purificarle, per fortificarle e per conservarle nella vita della grazia.
Sì, il Sangue di Gesù Cristo è sparso sulle nostre anime, poiché tu sei la sorgente degli affetti dell’Uomo Dio, il trono della sua misericordia, il focolare del suo amore, la fornace della sua tenerezza, e da questa sola sorgente scendono tutte le grazie e le celesti benedizioni. Appartiene, dunque, solo a te compiere, con l’istituzione della divina Eucaristia, il capolavoro dell’Amore infinito.
Che potrei dire, Signore Gesù?
Con questo sacramento, hai trovato il modo di unire a te l’uomo tanto intimamente da fare una cosa sola con lui; il tuo Cuore diventa il principio della sua vita spirituale, come il suo cuore è il principio della sua vita temporale. Tu crei in chi ti riceve degnamente, un uomo spirituale, composto d’un corpo spirituale e di un’anima divina. La sua anima imperfetta, santificata dalla tua adorabile presenza, diventa come il corpo spirituale dell’uomo, e la tua anima diviene essa stessa l’anima e la vita di questo essere rinnovato e come assorbito in te.
Per questa meravigliosa unione, tu trasformi anche il corpo della fortunata creatura; il tuo Cuore diventa come il movimento del suo cuore, il tuo sangue diventa la forza vitale del suo sangue, e la tua carne diviene come la sua carne: l’uomo vive in te e tu vivi in lui talmente, Signore, che mi sembra strano che egli non muoia anche corporalmente, dal momento che è tanto infelice per separarsi da te col peccato mortale.
E perché non perde allora la vita corporale! Chi può sostenerlo e impedirgli di soccombere?
Gesù, mi pare di comprenderlo! L’amore che gli porti non è tutto concentrato nel tuo adorabile sacramento. Io contemplo Gesù crocifisso come una fontana di vita, posta sulla cima del monte Sion, dove scaturiscono sorgenti di grazia e di salvezza. Queste acque vivificanti cadono in un immenso serbatoio, che è l’Eucaristia; ma, più che mai abbondantissime, esse traboccano e si precipitano lungo la santa montagna, che il peccatore vuole abbandonare.
Esse bagnano la terra, che egli calpesta: esse lo raggiungono ovunque, anche suo malgrado e mentre egli si sforza di allontanarsi, esse lo inseguono come per trascinarlo in un secondo serbatoio, che circonda la montagna, e comunica col primo per mezzo di canali sotterranei, che rappresentano il sacramento della Penitenza. In questo bagno di riconciliazione, la grazia spinge il peccatore a precipitarsi, affinché, purificato dalle proprie iniquità e ingratitudini, possa risalire verso la primitiva sorgente, che ha volontariamente abbandonata.
Infelice peccatore, perché fremi al pensiero che il sacramento della Penitenza è un rimedio ai tuoi mali? Perché ti infastidisci della grazia che ti sollecita e non ti lascia la crudele libertà di volerti perdere senza paura e senza rimorso?
Non sai, dunque, che se i tuoi piedi non fossero immersi nelle sacre acque del tabernacolo, tu moriresti immediatamente dopo il tuo peccato, come un pesce fuori dal suo elemento, poiché non potendo più glorificare la misericordia di Dio, andresti per sempre all’inferno per manifestare la sua giustizia?
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