I social network devono servire non per imporre le proprie idee ma per scambiarle
Voler imporre le proprie idee sui social a suon di accidenti, cattiverie, offese palesi o camuffate da finto buonismo, tipo: «Ma questa non è una pagina che parla di questo? E allora perché parlare di quest’altro?» come se ogni persona, anche cattolica, vivesse in un universo parallelo a quello del mondo, significa tarpare le ali della libertà.
Non nascondo che stare sui social, a volte, significa stare in guerra. Eppure siamo contro la guerra, predichiamo la pace, invochiamo la libertà di pensiero, salvo poi voler ragione a tutti i costi, e se l’altro si prova ad avere un pensiero diverso… apriti cielo.
Per non parlare della frase: «non giudicare» molte volte scritta a sproposito senza neppure conoscerne il significato profondo, ma di questo, ne parlerò in un altro articolo.
Imporre le proprie idee….
Quindi, tornando al discorso iniziale, è importante mantenere il rispetto reciproco. Ognuno deve poter esporre il proprio pensiero senza sentirsi vomitare addosso di tutto, come accade nei commenti di tanti post. Rimango basita nel leggere, su varie pagine facebook, gli attacchi politici. Persone di sinistra o di destra si attaccano reciprocamente e pesantemente con improperi e offese a tutto tondo. Oppure, parlando di un altro argomento attuale, il Covid-19, si rimane perplessi di ciò che esce dalla tastiera sia di chi è a favore del vaccino sia di chi non lo è.
Altra cosa su cui vorrei riflettere insieme a voi è il sillogismo. Il sillogismo è un «ragionamento deduttivo della logica, costituito da tre preposizioni: da una premessa maggiore affermativa o negativa, da una premessa minore, e da una conclusione derivata necessariamente». Credo che sia importante capire questi passaggi per saper leggere alcuni post. Facciamo un esempio:
- Tutti gli uomini sono mortali (premessa maggiore)
- Mario è un uomo (premessa minore)
- dunque: Mario è mortale (deduzione giusta)
Questo è l’esempio di un sillogismo giusto: date le premesse, la deduzione è sicura, certa.
Faccio ora l’esempio di un sillogismo non giusto, non corretto: - Annalisa riporta la notizia di una dottoressa che spiega alcune cose sul vaccino (premessa maggiore)
- La dottoressa in questione è a favore del vaccino (premessa minore)
- dunque: Annalisa sponsorizza il vaccino (deduzione errata)
Ora, qual è il problema? Che questa deduzione viene data per certa da tutti coloro che sono contro il vaccino. Ed ecco che la «colpevole» sale sul banco degli imputati che, oltre ad essere giudicata, viene anche condannata.
Di questi esempi se ne potrebbero fare tanti. Ho preso me stessa come esempio per non mettere di mezzo altre persone e non perché io mi senta particolarmente colpita. Ci sono, tuttavia, persone a cui queste accuse fanno male. Quando il sillogismo non è perfetto, non arriviamo a deduzioni sbagliate perché si rischia di dare giudizi errati, che possono fare del male.
Ricapitolando: Attenzione alle deduzioni sbagliate, potrebbero essere frutto di un pensiero interiore personale e attenzione al rispetto delle idee altrui. Ognuno è libero di pensarla come vuole sia in politica, sia con il vaccino, sia con la religione etc…
Questo è l’esempio che possiamo dare, quello del rispetto reciproco.
Non è più bello vivere così?
di Annalisa Colzi
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