I PERSONAGGI FAMOSI, LE OMELIE E IL PURGATORIO
Da tanto tempo sto riflettendo sulla morte, al momento in cui, ci piaccia o non ci piaccia, ci ritroveremo faccia a faccia con il Giudizio di Dio.
Penso, medito e rifletto sull’attimo in cui l’anima si staccherà dal corpo e, inevitabilmente, ripercorrerà come in un film l’esistenza terrena per poi fissarsi nel luogo che gli spetta: Paradiso o Inferno. Ricordo che il Purgatorio è transitorio e serve a purificare l’anima prima dell’entrata in Paradiso.
Il metro con cui verrà giudicata l’anima è diverso dal metro terreno. Nell’aldilà non vi sono favoritismi, non conta essere stati più o meno famosi su questa terra, non conta avere titoli nobiliari, non conta più il potere dovuto alla grandezza che ad essa veniva tributata in terra, conta solo il Comandamento dell’amore, quello vero, non quello delle canzonette: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso».
Riflettendo su tali parole mi sono chiesta tante volte del perché i sacerdoti nelle omelie non parlino più del Giudizio di Dio e sull’importanza della preghiera per le anime del Purgatorio.
Tante omelie diventano veri panegirici del defunto che con la morte sembra gli vengano cancellati tutti i peccati commessi e vada direttamente in Paradiso. Omelie terribili e pericolose perché privano le anime dei defunti dal ricevere preghiere o Sante Messe di suffragio.
Ed ecco perché dico sempre, scherzando ma non troppo, che l’omelia del mio funerale la scriverò da sola. Non voglio che vengano dette parole come: «Adesso che sei in Paradiso» o altre amenità varie ma desidero che si dica: «Pregate per quest’anima, fategli dire delle Sante Messe perché solo Dio conosce il suo stato attuale».
È molto pericoloso canonizzare una persona prima che si esprima la Chiesa, ed invece adesso tutti sembra che vadano in Paradiso, soprattutto i personaggi famosi.
Non è così! Preghiamo e facciamo dire Sante Messe per Raffaella Carrà, per Diego Armando Maradona, per ogni defunto che sia famoso o no. Davanti a Dio non esistono personaggi famosi o sconosciuti, non esistono ricchi o poveri. Davanti a Dio ci presenteremo solo come sue creature.
Le parole sono importanti, pesano sul popolo e devo dire che nell’ascoltare: «Raffaella, vai in pace e goditi il meritato riposo nella fiesta del cielo» sono sobbalzata dalla sedia. Parole pronunciate dal sacerdote durante l’omelia. Ora, senza entrare nel merito delle cose buone o cattive realizzate da Raffaella Carrà, e comunque non basta la morte a cancellare i messaggi negativi propinati attraverso i media, mi chiedo come sia possibile proferire frasi di questo tenore facendo credere che la Raffa nazionale poiché famosa e devota di san Padre Pio sia già a riposarsi nel Regno dei Cieli.
Credo che il miglior aiuto che possiamo dare ai defunti siano i suffragi per la loro anima. Non dimentichiamo mai di far celebrare Sante Messe per le anime del Purgatorio e soprattutto per coloro di cui mai nessuno si ricorda.
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