I peccati vanno sempre confessati
Qualche giorno fa ho ricevuto una email in cui mi si chiedeva se la confessione, senza aver accusato i propri peccati, era valida. La persona in questione era rimasta perplessa dal comportamento del sacerdote che non gli aveva fatto dire i peccati e aveva il timore di aver preso la Comunione in difetto.
A dire il vero sono rimasta perplessa anche io e mi sono voluta informare bene prima di scrivere la risposta che adesso offro a tutti voi. La confessione per essere valida richiede l’accusa dei peccati, senza tralasciarne alcuno per vergogna. A questo proposito c’è una storiellina molto edificante raccontata, sembra, da un sacerdote: «Una donna per anni, confessandosi, aveva taciuto un peccato di impurità. Arrivati in quel luogo due Sacerdoti domenicani, lei che da tempo aspettava un confessore forestiero, pregò uno di questi di ascoltare la sua Confessione.
Usciti di Chiesa, il compagno narrò al confessore di aver osservato che, mentre quella donna si confessava, uscivano dalla sua bocca molti serpenti, però un serpente più grosso era uscito solo col capo, ma poi era rientrato di nuovo. Allora anche tutti i serpenti che erano usciti rientrarono.
Ovviamente il confessore non parlò di ciò che aveva udito in Confessione, ma sospettando quel che poteva essere successo fece di tutto per ritrovare quella donna. Quando arrivò presso la sua abitazione, venne a sapere che era morta appena rientrata in casa. Saputa la cosa, quel buon Sacerdote si rattristò e pregò per la defunta. Questa gli apparve in mezzo alle fiamme e gli disse: “Io sono quella donna che si è confessata questa mattina; ma ho fatto un sacrilegio. Avevo un peccato che non mi sentivo di confessare al sacerdote del mio paese; Dio mi mandò te, ma anche con te mi lasciai vincere dalla vergogna e subito la Divina Giustizia mi ha colpito con la morte mentre entravo in casa. Giustamente sono condannata all’inferno!”».
Ritornando alla questione iniziale occorre specificare che quando una persona si presenta al confessore per celebrare il sacramento della Riconciliazione o Penitenza deve compiere tre atti: il pentimento dei peccati, l’accusa e la soddisfazione.
il Codice di diritto canonico ricorda che sono oggetto necessario di confessione «tutti i peccati gravi commessi dopo il Battesimo non ancora direttamente rimessi col potere delle chiavi e non ancora accusati in una confessione individuale».
Concludo riportando le parole del Catechismo della Chiesa Cattolica:
«La confessione al sacerdote costituisce una parte essenziale del sacramento della Penitenza: È necessario che i penitenti enumerino nella confessione tutti i peccati mortali, di cui hanno consapevolezza dopo un diligente esame di coscienza, anche se si tratta dei peccati più nascosti».
Scopri di più da Annalisa Colzi
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