Hai sete? Ecco cosa ci disseta veramente
Beh, parlare di cosa ci disseta veramente, in questi giorni di forte caldo, è sicuramente un discorso interessante, ma in realtà sto parlando di cosa disseta veramente la nostra anima.
Oggi purtroppo cerchiamo di placare la sete spirituale con bevande malsane, fatte di tanti mali che finiscono di farci ammalare dentro. Assistiamo sempre più a delle scene orribili, ascoltiamo notizie che sembrano uscire da un libro di horror. In poche parole amici miei, stiamo veramente rovinati!
Allora dissetiamoci alla fonte di acqua pura, che purificherà tutto il nostro organismo spirituale, ci libererà da queste macchie putride del male, ci pulirà la faccia e gli occhi a tal punto da permetterci di vedere.
Rechiamoci al pozzo
Come la samaritana, anche noi dobbiamo recarci al pozzo per incontrare Colui che ha acqua che non ci disseta veramente. Il pozzo si trova presso ogni chiesa, dove Gesù sotto le specie Eucaristiche ci attende. E’ lì pronto a chiederci acqua allo pur essendo Lui la fonte dell’acqua di vita.
L’acqua che ci chiede è l’amore. Come dice Papa Francesco:
Anche Gesù soffre la sete ma la sua è un’altra sete, la sete del nostro amore. Nel momento culminante della passione, sulla croce; lì, prima di morire, Gesù dirà ancora: ‘Ho sete’ (Gv 19,28).
“Quella sete dell’amore che lo ha portato a scendere, ad abbassarsi, ad essere uno di noi”.
Nello stesso tempo però, mentre Gesù chiede da bere, è lui stesso che dà da bere. “Incontrando la samaritana le parla dell’acqua viva dello Spirito Santo, e dalla croce effonde dal suo costato trafitto sangue e acqua (cfr Gv 19,34). Gesù, assetato d’amore, ci disseta d’amore”. Fa con noi la stessa cosa: “ci viene incontro nel nostro quotidiano, condivide la nostra sete, ci promette l’acqua viva che fa zampillare in noi la vita eterna”.
Dare da bere ci disseta
La stessa richiesta poi di dargli da bere è un appello affinché lo imitiamo nel nostro quotidiano. Aiutare quanti ci circondano e mostrano di essere assetati, “hanno sete di vicinanza, di attenzione, di ascolto”. Non dobbiamo essere indifferenti a quanti chiedono la nostra attenzione, come invece accade oggi che siamo tutti presi dalla fretta, che spesso genera indifferenza.
E abbiamo uno strumento che può offrirci la possibilità di dare da bere agli altri, il Vangelo, che ci disseta e “può farci diventare fonte di ristoro per gli altri. […] con la gioia di aver incontrato il Signore potremo dissetare altri: dare senso alla vita altrui, non come padroni, ma come servitori di questa Parola di Dio che ci ha assetato”.
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