Giovanni Maria Vianney, una stella nel buio
La Santa Chiesa ed il cristianesimo ha sempre vissuto periodi bui, periodi in cui la nostra fede è stata messa a dura prova. Abbiamo sempre vissuto dunque momenti difficili, dove tanta gente non rimaneva più neutra… o si convertivano o perdevano la fede.
Durante la rivoluzione francese infatti con l’uccisione anche del re e della Regina Maria Antonietta, la Santa Chiesa ebbe gravissimi problemi e persecuzioni.
Nei cimiteri si collocava la scritta: La morte è un sogno. Furono sospesi i funerali cristiani e venne proibito qualsiasi culto religioso. Le immagini sacre venivano distrutte, e si toglieva qualsiasi simbolo della fede per le strade o sugli edifici. Il 10 novembre del 1793, la cattedrale di Notre Dame di Parigi fu trasformata nel tempio della dea Ragione.
Questa profanazione suscitò un tale entusiasmo che quasi immediatamente 2.345 chiese diventarono luoghi di culto della Ragione. Poi con la venuta dell’imperatore Napoleone Bonaparte, la Chiesa ebbe altri grattacapi e sottomissioni…. insomma periodo nero come la pece…. Ma voi direte: cosa centra tutto questo? Centra e come!
In un periodo così buio, ci fu una grande luce; in una famiglia francese umile, cristiana, cresceva un bambino chiamato Giovanni Vianney, conosciuto con il nome: Curato D’Ars.
Sua madre era una donna di grande preghiera. Quando poteva, assisteva alla messa mattutina con la figlia maggiore Caterina. Più tardi il piccolo Giovanni Maria sarebbe stato il suo accompagnatore prediletto. Ogni mattina lei andava al capezzale dei suoi figli per svegliarli e li faceva pregare e consegnare il loro cuore a Dio1.
Giovanni Maria dirà di lei: Dopo Dio, devo tutto a mia madre. Era così buona! Un figlio che abbia avuto la fortuna di avere una madre così buona, dovrebbe piangere tutte le volte che ne osserva un ritratto o la ricorda.
Oggi dove sono donne e mamme così? E ragazzini che prima di tutto ringraziano Dio? Eppure come potete leggere, i problemi ci sono sempre stati. Se non era una calamità naturale a crearli, ci pensava l’uomo a rendere difficile la vita del suo prossimo… ma in quel periodo c’era la fede; quella autentica e vera.
Oggi abbiamo fede solo quando tutto ci va bene, ma quando c’è da inginocchiarsi; si fa fatica e si preferisce restare in piedi. Oggi viviamo un momento davvero drastico e l’unica cosa che sappiamo fare è aver paura… eppure Gesù sulla barca quando il vento si agitava e soffiava violentemente, disse agli apostoli: Perché avete paura? Non avete ancora fede? Perché abbiamo tanto paura di questo virus? Averne è lecito ma mettere da parte Dio, escludendolo come nostra cura e difesa, come nostra àncora di salvezza, significa che abbiamo perso la fede! Chiediamo a Gesù di mandarci sante creature come mandò in quel periodo burrascoso, il Santo curato d’Ars, che ci guidi sul cammino della vera fede.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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