Il giorno del riposo non è quello di andare in vacanza dice Papa Francesco
Il viaggio attraverso il Decalogo ci porta oggi al comandamento sul giorno del riposo. Sembra un comando facile da compiere, ma è un’impressione errata. Riposarsi davvero non è semplice, perché c’è riposo falso e riposo vero.
Come possiamo riconoscerli?
Papa Francesco dice che la società odierna è assetata di divertimenti e vacanze. L’industria della distrazione è assai fiorente e la pubblicità disegna il mondo ideale come un grande parco giochi dove tutti si divertono. Il concetto di vita oggi dominante non ha il baricentro nell’attività e nell’impegno ma nell’evasione. Guadagnare per divertirsi e appagarsi. Il modello di uomo come dice Papa Francesco, oggi non è quello virtuoso ed onesto ma una persona di successo che può permettersi ampi e diversi spazi di piacere. Ma questa mentalità fa scivolare verso l’insoddisfazione di un’esistenza anestetizzata dal divertimento che non è riposo, ma alienazione e fuga dalla realtà. L’uomo non si è mai riposato tanto come oggi, eppure l’uomo non ha mai sperimentato tanto vuoto come oggi! Le possibilità di divertirsi, di andare fuori, le crociere, i viaggi, tante cose non ti danno la pienezza del cuore. Anzi: non ti danno il riposo.
Il riposo nel nome del Signore ha un preciso motivo:
«Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato» (Es 20,11).
Questo rimanda alla fine della creazione, quando Dio dice:
«Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco era cosa molto buona» (Gen 1,31). E allora inizia il giorno del riposo, che è la gioia di Dio per quanto ha creato. È il giorno della contemplazione e della benedizione.
Che cos’è dunque il riposo secondo questo comandamento?
È il momento della contemplazione, è il momento della lode, non dell’evasione. È il tempo per guardare la realtà e dire: com’è bella la vita! Per noi cristiani, il centro del giorno del Signore, la domenica, è l’Eucaristia, che significa “rendimento di grazie”. E’ il giorno per dire a Dio: grazie Signore della vita, della tua misericordia, di tutti i tuoi doni. La domenica non è il giorno per cancellare gli altri giorni ma per ricordarli, benedirli e fare pace con la vita. Quanta gente che ha tanta possibilità di divertirsi, e non vive in pace con la vita! La domenica è la giornata per fare pace con la vita, dicendo: la vita è preziosa; non è facile, a volte è dolorosa, ma comunque è preziosa.
Parole di Papa Francesco che vanno dritte al cuore. La domenica è il giorno in cui un buon cristiano dice GRAZIE! Grazie per i doni ricevuti, e il riposo sta proprio nel lodare, nell’essere felici di appartenere a Dio, di essere in comunione con Lui attraverso il Corpo di Cristo.
Dice il Signore nel Deuteronomio:
«Io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza» (30,19).
Questa scelta è il “fiat” della Vergine Maria, è un’apertura allo Spirito Santo che ci mette sulle orme di Cristo, Colui che si consegna al Padre nel momento più drammatico e imbocca così la via che porta alla risurrezione.
Quando diventa bella la vita?
Quando si inizia a pensare bene di essa, qualunque sia la nostra storia. La vita diventa bella quando si apre il cuore alla Provvidenza e si scopre vero quello che dice il Salmo:
«Solo in Dio riposa l’anima mia».
Scopri di più da Annalisa Colzi
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