Ghali e i suoi inni alla marijuana osannati in RAI
Cosa c’è di bello in Ghali?
Oggi è la volta di Ghali. Mi piacerebbe parlare d’altro, ma purtroppo ci sono in giro dei personaggi sui quali è necessario soffermarci. Questo perché la televisione ce li propina come esempi da seguire, esempi di nuova musica, fonti di ispirazione ed emulazione per i ragazzi. Come sempre la televisione ci vorrebbe ebeti, incapaci di pensare, valutare, giudicare… a lei piace ubriacarci e annebbiarci per poter poi condurci dove desidera, cioè nel nulla.
Nei mesi scorsi a “Quelli Che Il Calcio” viene invitato Ghali; Ghali Foh, un trapper italo-tunisino osannato come grande esempio di integrazione e di un nuovo stile musicale. Dal momento che la Rai lo ospita in un programma della fascia pomeridiana, rivolto a un vasto pubblico, immagino che valga la pena di ascoltarlo.
Ghali non scrive la musica, non canta, cioè canta, ma le voci in questo genere di musica sono molto modificate; quindi, ne deduco, che la meraviglia sia data dai testi. Allora, senza aggiungere altri commenti, ecco di seguito alcuni stralci molto poetici di questo fenomeno emergente.
Ca**o mene di Ghali
E fra, domani io lavoro, ca**o mene / E ho fumato tutto il giorno, ca**o mene / Devo restare sobrio, ca**o mene / Fumo e ca**o mene / Tieni e ca**o tene / E min***a frate come sto! E min***a frate come sto! E min***a fra come sto!
Marijuana di Ghali
Marijuana (Tiene zombie i ragazzi della noche) / Marijuana (Tornano tardi tutti senza voce)
Marijuana (È un chilo e mezzo, fratè, ad occhio e croce) / Marijuana (Fumo con la testa in mezzo alle sue cosce) Siamo numeri uno, siamo unici / Undicimilaecentoundici / Intrappolati in casa diamo i numeri / Finchè il vicino chiama il 112/ E due gli euro con cui entro /10 grammi con cui esco.
Wily Wily di Ghali
Hai un amico marocchino / E ti ha insegnato solo parolacce / A mandare a fare in c**o / E forse forse pure a dire grazie / As-salamu alaykum, As-salamu alaykum / Son venuto in pace / Questa guerra, questa me**a / Giuro, wallah, fra’ non mi piace / Io sono un negro terrorista / C**o bianco, ladro bangla, muso giallo / (…) Oh oh oh, cosa tocchi guarda che non la tengo là (allude alla perquisizione delle forze dell’ordine, che lo tasta cercando la droga. Lui, per depistarli, afferma di “non tenerla là”)/ Giro per il mondo col braccio che penzola (qui si riferisce al posto dove nasconde la droga, nella manica della giacca).
Optional di Ghali
Mio padre con la cocaina, io con la marijuana / Dunque gira e rigira torno nella mia savana / Mia madre è una Regina ma son Figlio di p*****a / Conosco chi ti sbuccerebbe come una banana. (GO GO GO!)
Invidia per tutti: Sentimento commerciale / Ti rompo il c**o e non lo sai, ti devo avvisare…
Questa me**a picchia assai, più bevo e più sale / Tua madre piange, sei un co*****e non un criminale
Sto con chi è nato in strada e non ci vuole stare / Sta me**a per me è come fare un giro con mia madre…
(Optional di Ghali)
ritornello martellante che ti entra nel cervello
Cosa dovrei dire a questo punto? Un esempio? Già, un esempio di volgarità, di invito al consumo di droghe, di vuoto, di parole buttate lì senza un senso… Il tutto orchestrato molto bene intorno a un ritornello martellante che entra nel cervello e che ti costringe a ripeterlo come un mantra (per due mattine di seguito, al mio risveglio, mi ronzava in testa uno dei ritornelli ascoltati, ahimè, per preparare questo articolo).
Però devo aggiungere qualcosa. L’artefice di tutta questa meraviglia pare sia Charlie Charles, il beatmaker milanese, che firma per la Roccia Music di Marracash le basi di artisti come Sfera Ebbasta o Ghali. Si tratta di un giovane produttore di soli 21 anni che in principio pare volesse fare il fonico. Ecco alcuni stralci della sua intervista rilasciata alla rivista “Rolling Stone”.
fenomeni costruiti a tavolino
“E poi è meglio produrre che fare il fonico. Il vero successo di un brano lo fa chi produce e dirige i lavori, non chi esegue. Se senti una hit in radio, il merito è del produttore. (…) Una bella voce senza base non te l’ascolti, ma una bella base senza voce, sì.” (Ecco spiegato perché Ghali, pur non facendo nulla, è considerato un fenomeno, ciò che conta è la base, la voce potrebbe essere di chiunque dal momento che tutto è costruito a tavolino.)
Ma se volessi farmi una Purple Drank?
Eh, ti servono la Sprite (o comunque una bevanda zuccherina tipo la Coca Cola) e uno sciroppo per la tosse a base di codeina. Devi andare fino in Svizzera per comprarlo, in Italia non si trova. Tra l’altro, ora che lo fanno tutti, le farmacie di Lugano hanno aumentato il prezzo dello sciroppo. Ma forse è meglio così, ti abbiocca soltanto e non c’è niente di peggio se devi lavorare. È come una canna all’ennesima potenza. (Ottimi consigli per gli acquisti, divulghiamo tra i giovani, così facciamo del gran bene).
sono messaggi davvero innocui
C’è una mezza polemica perché mettete messaggi subliminali, è vero?
Parli del video di Blunt e Sprite? Sono voluti, lo facciamo anche per alzare il polverone. Alla gente piace sbizzarrirsi nei commenti, è un’altra cosa in più che fa parlare di noi. Comunque sono messaggi davvero innocui tipo “segui Charlie su Facebook” e poi non erano nemmeno troppo subliminali. Ti basta stoppare il video nel fotogramma giusto. (Sappiamo bene chi utilizza i messaggi subliminali, no? E poi sapete cosa è il Blunt? Uno spinello, una sigaretta contenente marijuana o hashish, solitamente mischiati a tabacco).
Cosa poteva venire fuori da un produttore di questo tipo? E per finire, visto che l’ho citato insieme a Ghali, vi lascio uno stralcio di canzone dell’altra creatura di Charlie Charles, ossia Sfera Ebbasta:
Soldi sporchi nelle tasche / Nella stanza due ragazze / Fumano come dei maschi / Sc****o senza spogliarsi / Sempre pieno il mio bicchiere / La primizia è sempre verde / La bottiglia è sempre purple / Il mio umore sale e scende / Bilancini sul pianale / I tuoi amici presi male / Uno continua a parlare / Le mani tutte sudate / Le mani sempre bucate / Spendo frà più delle entrate / Giovani bimbi del blocco / Lavorare? No, grazie (…)
Mezzo K dentro al gesso / Lascia i soldi dentro al cesso / Prendi tutto ed esci presto / Sali sulla tua Ford Escort / Siamo in un casa in cento / Mica in una casa in centro / Senti che odore di incenso / Mixo Sprite e succo denso.
Eh sì, ogni giorno una conferma: mamma Rai, come diceva Renato Zero, non ti abbandona mai; correresti il rischio di iniziare a pensare con la tua testa e di spegnere la televisione!
Sabina
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