Un amore purificato con il fuoco del purgatorio
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Il beato Giacomo Alberione, ha scritto molto sul purgatorio, e tra questi scritti leggiamo anche che l’amore viene purificato con il fuoco del purgatorio.
Infatti, tutti noi viviamo con il cuore attaccato alla terra, e tra questi attaccamenti esistono anche amori morbosi, amori sbagliati, in poche parole il nostro amore e modo di amare non è puro su questa terra, se non quello che provano i bambini. Pertanto, occorre che un fuoco purificatore consumi le impurità dell’amore (il fuoco del purgatorio).
Fedel languida
Una persona che ha fede languida, quasi spenta, e vive come avvolta nell’ ignoranza e nell’ombra delle cose celesti, guidata da modi e pensieri terreni e mondani, come potrebbe d’un tratto sopportare quella luce altissima, splendida, inaccessibile, che è il Signore? Ecco perché, esiste il fuoco del purgatorio, che bruciando ogni cosa sbagliata e mondana che ci impedisce di poter vedere e assaporare le bellezze Eterne di Dio, ci aiuterà gradualmente ad affrontare quel passaggio dalle tenebre alla luce eterna.
Il fuoco del purgatorio bruca davvero
Il Purgatorio è lo stato in cui le anime fredde passano man mano ai desideri santi di stare sempre e solo con Dio. Il Purgatorio è lo stato in cui Dio, per mezzo di un lavoro sapientissimo e misericordioso, rende belle e perfette le anime. Là gli ultimi ritocchi del pennello; là l’ultimo lavoro di scalpello perché l’anima sia degna di restare nel regno celeste; là l’ultima mano perché l’anima sia tutta profumata ed imbalsamata dal Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo e possa essere accolta in odore di soavità dal Padre Celeste.
Il Purgatorio è giustizia e misericordia divina nello stesso tempo; come è giustizia e misericordia il mistero della Redenzione. È Dio che compie il lavoro che non ebbe l’ardore di compiere l’anima da se stessa sulla terra.
Come va a finire nel fuoco del purgatorio?
Una persona quando muore con tutti i suoi difetti, peccati veniali e colpe ancora da scontare, finisce nel purgatorio. Uscita dal carcere del suo corpo, l’anima con un solo sguardo abbraccerà tutti i suoi atti interni ed esterni. Di tutto renderà conto, anche di una parola oziosa ed inutile.
Nel giorno del giudizio i peccati ci sembreranno molto più gravi che durante la vita, come per un giusto compenso anche le virtù brilleranno di un più vivo splendore.
Da quanto scritto dal Beato, possiamo comprendere quanto sia necessatio questo fuoco del purgatorio, e che esso non è altro che un gesto di pura misericordia divina, necessario per godere delle bellezze eterne. Alberione racconta anche una storia reale di un religioso per nome Stefano che venne trasportato in spirito davanti a Dio.
Stefano era in agonia sul suo letto di morte, quando improvvisamente sul suo volto si videro espressioni di turbamento. Chi era intorno a lui, comprese che qualcosa stava accadendo poiché il religioso parlava con un interlocutore invisibile. I suoi fratelli della comunità che circondavano il letto, ascoltavano con terrore queste sue risposte:
Feci…..è vero, la tale azione….ma m’imposi pur tanti anni di digiuno…. Io non nego quel fatto, ma l’ho pianto per tanti anni. — Si anche questo è vero, ma in espiazione ho servito il mio prossimo per tre anni continui.
Dopo un momento di silenzio, esclamò: Ah! su questo punto ho nulla da rispondere; voi mi accusate a giusto titolo, e non ho altro per mia difesa che raccomandarmi alla misericordia infinita di Dio.
Testimone oculare
S. Giovanni Climaco, che riferisce questo fatto di cui fu testimone oculare, ci fa sapere che quel religioso aveva vissuto quarant’anni nel suo monastero, che aveva il dono delle lingue e molti altri grandi privilegi, che avanzava di gran lunga gli altri monaci per l’esemplarità della sua vita e per i rigori delle sue penitenze, e conclude con queste parole:
«Me infelice! Che cosa mai diverrò e quale cosa potrò sperare io così meschino, se il figlio del deserto e della penitenza trovava privo di difesa dinnanzi a poche colpe leggere?».
C’è davvero da riflettere perché qui ci reputiamo santi per aver fatto solo il nostro dovere, dovremmo curare molto la nostra anima anche nelle piccole cose. Grazie Signore di questo fuoco del purgatorio che ci permette di poter usufruire della tua misericordia e purificandoci, ci condurrà dinanzi alla Tua Santissima Presenza per godere con Te le gioie eterne.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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