Esiste la preghiera perfetta?
Chi si chiede cosa sia e soprattutto se esiste una preghiera perfetta, deve sicuramente capire alcune cose; quali sono le verità su una preghiera fatta bene e quali in realtà sono solo miti. Approfondiamo l’argomento:
Non sempre otterremo da Dio la risposta che desideriamo, ma possiamo essere certi che Egli ci ascolta e ci dà quello di cui abbiamo bisogno. La preghiera perfetta infatti è quella che nasce dal profondo del cuore.
Il fatto che Dio mi ascolti significa di avere fatto la preghiera perfetta?
Non potrebbe essere più sbagliato! Perchè sbagliato? Perchè Dio ascolta tutte le preghiere, anche quelle più distratte, figuratevi la preghiera fatta con piena fede e fervore. La preghiera perfetta quindi è quella fatta con piena fiducia, con grande fede, con il cuore in mano. Ma tale preghiera non garantisce l’ottenimento della grazia che in quel momento stiamo chiedendo. Ciò però non significa che pregare con fede o senza fede è la stessa cosa.
Differenze tra preghiera perfetta e preghiera distratta
La preghiera perfetta garantisce numerose grazie spirituali, per noi e per gli altri, ma soprattutto ci avvicina a Dio, portandoci alla santificazione dell’anima. La preghiera distratta ha sempre i suoi benefici ma attenzione, solo se le nostre distrazioni sono involontarie. Tutto dipende dalla nostra volontà. Quanta volontà mettiamo nel chiedere? Nel cercare? Nel pregare con fiducia?
Purtroppo capita di distrarci, siamo essere umani ma Dio vede il nostro cuore e in base ad esso, si può definire una preghiera perfetta.
Come realizzare una preghiera perfetta
Per una preghiera perfetta, dobbiamo aumentare la nostra fede, sforzarsi di conoscere, avvicinarsi a Dio e imparare a consocerlo. Ciò che è importante è parlargli con amore, con sicerità, non servono parole di alta teologia, ma dobbiamo rivolgerci a Lui come figli. Che gli parliamo come suoi figli amati.
È chiaro che Egli vuole che Lo conosciamo perché, conoscendolo, possiamo amarlo di più e meglio, ma l’amore che nutre per ciascuno di noi non dipende da quanto sappiamo o abbiamo studiato.
L’amore che prova nasce dal semplice fatto che ci ha creati e desidera amarci. Ci ama in modo gratuito, e vuole solo che Lo scegliamo liberamente.
Nel Vangelo di San Matteo 6, 7-8 ci ricorda:
“Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate”.
Devo sforzarmi al massimo perché le mie preghiere arrivino a Dio?
Non è una questione di forza, di insistenza o di gridare molto. Nulla dipende solo dal nostro sforzo. Dio utilizza la nostra preghiera verso la sua volontà, che non è altro il voler fare cose buone per noi. La volontà di Dio infatti è il nostro bene.
È questa la dinamica che dobbiamo avere in tutto nella nostra vita e anche nella vita di preghiera. Non si tratta semplicemente di dire “visto che sa già di cosa ho bisogno, perché pregare”, no, perché la preghiera crea relazione con Dio.
Dio vuole che Gli parliamo, che Gli presentiamo le nostre necessità con fiducia. Che parliamo con Lui come a un amico, come ai nostri genitori, come facciamo con una persona che sappiamo che ci ama e che vuole sempre il nostro bene.
La preghiera ci santifica
Pregare unisce a Dio, configura a Lui e alla volontà che ha per noi. Nessuna preghiera è infruttuosa. L’amore di Dio è così: prende il poco che diamo e lo trasforma e lo moltiplica.
È chiaro che alcune nostre disposizioni fanno sì che la preghiera sia migliore o peggiore: come ad esempio la mancanza di sincerità, orgoglio o superbia, è simile alla preghiera del fariseo: “Guarda quanto sono buono, non sono come questo o quello…”
Dio continua ad ascoltare il fariseo e ad amarlo, ma il fariseo non lascia entrare l’amore di Dio. Dobbiamo riconoscere i nostri errori, chiedere perdono per i nostri peccati. Chi si sente perfetto crede di non dover migliorare e non lo fa.
Dio non ci obbliga, ci lascia liberi. E quindi dobbiamo lasciarci cadere nelle mani di Dio e permettergli di compiere l’opera che desidera. Per questo è necessario essere umili.
Se sono nel peccato posso comunque pregare?
Questo è in stretto rapporto con quello di cui abbiamo parlato in precedenza. Dio ama tutti e vuole avere un rapporto con ciascuno dei Suoi figli. Ascolta tutti, sia i giusti che i peccatori, se si apre il cuore, se la preghiera è sincera.
Ricordiamo il figliol prodigo e come il Padre misericordioso abbia sempre aspettato il suo ritorno. Sì, il figlio maggiore c’era sempre e il Padre lo amava e lo ascoltava, ma il suo cuore si è riempito di gioia vedendo, da lontano, che quel figlio che era perduto tornava a casa.
Se sei nel peccato ritorna, chiedi perdono, confessati e ricomincia. Il Signore sarà felice e farà una festa in Cielo ogni volta che sceglierai Lui.
Se prego Dio con fede, mi darà sempre ciò che chiedo?
Molte persone si allontanano da Dio perché non dà loro ciò che chiedono. Quanti dicono: “ho pregato tanto per la malattia di mia mamma… di mio padre…. ma non ho ottenuto e la mia fede è crollata”.
Chi dice questo in realtà non ha compreso il valore della preghiera che non è un modulo di richiesta ma relazione con Dio. Un aprire il cuore a Colui che ci ha creati con amore.
C’è infatti chi ha fede ed ha detto:
“Dopo tante preghiere, ore in ginocchio davanti a Lui, mia madre è morta comunque. Non vi dirò che accettare la volontà di Dio sia facile, ma so che Egli ha un progetto perfetto e che la rivedrò in Cielo”.
Non sempre otterremo da Dio la risposta che desideriamo, ma possiamo essere certi che Egli ci ascolta e ci dà quello di cui abbiamo bisogno, quel bisogno che spesso nemmeno sappiamo di avere e che solo un giorno ci accorgeremo di quanto bene Dio ci ha fatto anche quando pensavamo di non aver ascoltato la nostra preghiera.
La preghiera perfetta quindi non è altro che la preghiera che si relazione a Dio, che si unisce a Lui con tutto il nostro cuore.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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