L’emendamento brasiliano per proteggere la vita
Una speciale commissione della camera bassa legislativa brasiliana, ha approvato un emendamento costituzionale che protegge il diritto alla vita dal concepimento con una maggioranza schiacciante che, secondo gli analisti, sarà difficile superare.
La Commissione Speciale della Camera dei Deputati ha votato, lo scorso mercoledì, per riconoscere la “dignità della persona umana fin dal suo concepimento”, dando la parola ad un emendamento costituzionale che estende la maternità retribuita alle donne che partoriscono un prematuro.
L’emendamento è stato approvato con un voto di 19-1, rendendo improbabile che la legislazione venga modificata prima di passare alla Camera dei Deputati per un voto.
“E’ opportuno notare che se proteggiamo, nel modo corretto, coloro che già vivono e hanno prematuramente lasciato il grembo, garantiamo un’estensione del congedo di maternità alle loro mamme, non possiamo mancare di stabilire esplicitamente, e ancor di più, la loro protezione nel grembo, fin dall’inizio, cioè fin dal concepimento”, ha affermato il legislatore che ha autorizzato la definizione pro-vita, Jorge Tadeu Mudalen.
Il provvedimento arriva in risposta ad una recente decisione di una suddivisione del Tribunale Federale Supremo del Brasile che, se adottata dal Tribunale, depenalizzava gli aborti del primo trimestre.
La decisione seguiva un’altra tempesta al diritto alla vita consegnato dal Tribunale nel 2012, quando la sua intera sessione ha annullato leggi che proibiscono l’aborto nei casi di anencefalia (una condizione in cui il cervello del bambino non si sviluppa completamente).
Durante il dibattito sull’emendamento, un deputato pro-vita ha mostrato un modellino di feto umano e chiesto agli oppositori: “dov’è l’amore per le donne? Dov’è l’amore per i bambini? Questo non ha niente a che fare con la religione, è una posizione (politica)! Noi siamo contro questi omicidi di massa di innocenti”.
“E’ incredibile come utilizzino questioni di importanza per le donne senza rispettarle”, ha risposto per le rime la deputato Femminista Luiza Erundina: “non decidono per noi, non parlano per noi, non legiferano per noi”.
Secondo la legislazione in vigore, l’aborto è illegale in Brasile ma è depenalizzato nei casi di stupro e pericolo per la vita della madre, a cui il Tribunale Federale Supremo ha aggiunto casi di anencefalia.
L’emendamento proposto, eliminerebbe tutte queste eccezioni.
L’emendamento deve ancora passare i due voti dell’intera Camera dei Deputati, e poi esser approvata dal Senato prima di essere firmata dal presidente del paese.
Il presidente della Camera dei Deputati, Rodrigo Maia, ha comunicato alla stampa che, se l’emendamento dovesse passare, non sarà inteso come imposizione di sanzioni penali sulle donne che abortiscono in caso di stupro: “la proibizione dell’aborto in caso di stupro, non passerà alla Camera. Vogliamo sentire dai giuristi che, se l’emendamento dovesse andare al voto generale, sarà con il completo chiarimento che gli aborti a seguito di stupri, non saranno in alcun modo vietati”.
Questo articolo non è pro-aborto, è un articolo informativo a scopo riflessivo.
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