I peccati veniali sono macchie che vanno tolte
I peccati veniali non sono da sottovalutare, poiché sono comunque una disobbedienza volontaria alla legge divina. Anche se non sono gravi come i peccati mortali, sono comunque un’offesa alla maestà di Dio e imbrattano l’anima. Dovremmo piangere sulle nostre colpe veniali e evitarle con la grazia di Dio ottenuta attraverso la confessione sacramentale frequente, la comunione quotidiana, la meditazione e la mortificazione.
I peccati veniali non sono roba da poco
Per molti la parola peccato veniale, equivale a dire : NON E’ PECCATO. Ma non è affatto così. Sono come insetti; uno fa poco, ma quando iniziano ad essere in tanti, diventano un problema, proprio come gli insetti. Prendiamo il caso di una cavalletta. Cosa fa? Nulla! Ma se di cavallette ne diventano cento, mille, allora si che è un serio problema. Allo stesso modo dei peccati veniali.
Ecco perché i santi, al solo pensiero di commetterne uno, si sentivano morire. I cristiani di oggi rispondono: Che sarà mai? E’ e resta, un disordine che si commette col pensiero, con la parola, con l’azione o con l’omissione contro la legge del Signore.
La gravità dei peccati veniali: la disobbedienza volontaria.
E’ vero non è cosa grave da farci incorrere nella disgrazia divina ma bisogna anche sapere che i peccati veniali li commettiamo usando lo stesso modo di quelli mortali: CON LA DISOBBEDIENZA VOLONTARIA. Cioè, volontariamente io faccio quest cosa pur sapendo che a Dio dispiace. Nei termini pertanto di questa colpa si rinchiude tutto ciò che costituisce un vero peccato, cioè: Dio che comanda e l’uomo che ricusa di obbedire. Quindi come il peccato mortale è disobbedienza alla legge divina, così lo sono quelli veniali.
La gravità del peccato veniale e la necessità di pentirsi
Se lo confrontiamo col peccato grave, il veniale è certo una cosa lieve; ma se lo consideriamo in se stesso, è un affronto che racchiude una gravità infinita, perché offende una infinita Maestà. Bisognerebbe cambiare il nome al veniale. Al nostro orecchio come ho già detto, peccato veniale significa cosa da nulla, “il peccato che non è peccato“. Eppure è un’ingiuria che noi, vili esseri della terra, destinati alla corruzione del sepolcro, impastati di ogni miseria, facciamo al Dio eterno.
Dovremmo invece piangere sulle nostre colpe anche minime! Noi abusiamo della bontà di Dio. Il peccato per quanto piccolo o grande che sia, imbratta sempre la nostra anima, e un giorno ci presenteremo dinanzi a Dio con un vestito sporco e unto.
Evitare di peccare anche venialmente è segno di amore
Chi ama veramente il Signore evita di offenderlo; come il dire bugie anche piccole, resta una bugia, e pur sapendo che è un peccatuccio lieve, noi lo commettiamo con la sua stessa faciltà. Come offendere, dire parolacce, perdere facilmente e volontariamente la pazienza… Insomma quelli veniali non sono altro che sfumature di quelli gravi, quindi ce ne accorgiamo subito quando li commettiamo volontariamente, non possiamo dire; non me ne sono accorto. Attenzione, si dice che il giusto pecca sette volte al giorno, quindi rimaniamo peccatori per eccellenza, ma quello che la Bibbia dice, sono frutto delle nostre miserie, del peccato originale, e non è da ritenersi veniale. Miserie che man mano verranno mitigate con la grazia di Dio che otteniamo attraverso la confessione sacramentale frequente, la comunione quotidiana, la meditazione e la mortificazione. Evitiamo come la peste di offendere Dio anche venialmente.
L’effetto cumulativo delle offese veniali sulla vita spirituale
Queste offese veniali non compromettono la nostra relazione con Dio, ma rappresentano una mancanza verso la Sua Santità e ci portano man mano ad essere più frivoli, senza più desiderare la perfezione cristiana. Gesù ci ha detto di essere santi come il Padre che è nei cieli, se con volontà, sbagliamo anche in modo leggero, stiamo venendo meno al comando del Signore. Ogni mancanza per quanto possa sembrare insignificante, in realtà ha un effetto cumulativo sulla nostra vita spirituale, ovviamente in modo negativo.
Sebbene non ci allontanino completamente da Dio, tali offese possono indebolire la nostra relazione con Lui. Questi peccati se non vengono considerati, diventano abitudini che ci portano a trasgredire sempre di più, fino a quando non diventiamo indifferenti alla nostra vita spirituale.
Inoltre, i peccati veniali possono impedirci di crescere spiritualmente. Quando pecciamo, ci allontaniamo dalla santità e dalla giustizia di Dio. Questo ci impedisce di crescere come cristiani e ci porta a una vita spirituale stagnante.
L’impatto dei peccati veniali sulla nostra vita quotidiana
Infine, i peccati veniali possono avere un impatto sulla nostra vita quotidiana. Quando pecchiamo anche venialmente, ma di propria volontà pur sapendo che tale cosa sia sbagliata; distorce la nostra gioia e la nostra pace.
Per questi motivi, non bisogna commettere peccati veniali, perché ci va di mezzo anche la nostra pace interiore.
Consigli su cosa fare per rimanere sempre integri nella fede:
- Confessione mensile.
- Partecipare alla santa messa anche durante la settimana per quanto possibile.
- Pregare di più.
- Leggere libri spirituali come la vita dei santi, almeno dieci minuti al giorno.
In conclusione, i peccati veniali possono sembrare insignificanti, ma hanno un effetto cumulativo sulla nostra vita spirituale. Dobbiamo evitare di commetterli per rimanere fedeli a Dio e sentire la gioia nel cuore e per crescere spiritualmente. La vita spirituale è un percorso che richiede costante impegno e dedizione, ma se rimaniamo fedeli alla volontà di Dio, possiamo raggiungere la santità e la felicità eterna.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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