Ecco cosa mi è accaduto dopo l’aborto
“Mi chiamo Debora di Milano, ho 27 anni e mai avrei immaginato di vivere una cosa così forte…”E’ così che inizia il racconto di Debora, nome fittizio perché desidera restare anonima. Debora ha vissuto qualcosa che non si aspettava, le è accaduto l’impensabile, qualcosa che era addirittura lontana dalla sua immaginazione. Ecco il suo racconto da leggere attentamente:
Mi chiamo Debora di Milano, ho 20 anni e mai avrei immaginato di vivere una cosa così forte. Nel 2010 rimasi incinta, questa notizia mi fece sentire al settimo cielo, sin dai primi giorni già immaginavo quanto bello sarebbe stato abbracciare questa nuova creatura. Pensavo al completino da comprare, se era maschio o femmina, insomma tutte quelle cose che ogni donna incinta pensa e immagina.
Purtroppo il futuro papà di questa creatura, non ebbe la stessa mia reazione, anzi, fu proprio il contrario. Dopo mille litigi, decise addirittura di lasciarmi. Io ero determinata a portare avanti comunque la gravidanza seppure consapevole di essere sola. Mi chiedo se fossi stata sposata e benedetta quindi con il sacramento del matrimonio, fosse andata diversamente. Questo non lo saprò mai!
Oltre al dolore della separazione con il mio ragazzo, come se non bastasse, dovetti affrontare anche la mia famiglia che mi opprimeva. Questa piccola creatura era diventata motivo di disordine e discordia.
Cercai in tutti i modi di difenderla, ma non passava giorno senza litigi e imprecazioni contro di me.
Alla fine, stremata dai loro lavaggi di cervello, dalle loro oppressioni, decisi di abortire. Non avrei mai voluto farlo!
Ricordo che quando mi risvegliai dall’intervento, nonostante fossi ancora sotto effetto dell’anestesia, piansi amaramente e singhiozzavo, non riuscivo a riprendermi, ero consapevole del fatto che non avrei mai più riavuto indietro mio figlio.
Da quel giorno dopo l’aborto, una parte di me si è spense completamente.
Come se non bastasse, quando ritornai a casa, la mia famiglia mi vedeva sempre triste, morta, spenta, silenziosa (cosa normale direi ma evidentemente per loro no). Questo mio comportamento probabilmente faceva sentire a ciascuno di loro, i rimorsi di coscienza, così per questo motivo, decisero di mandarmi via di casa.
Non sapevo dove andare, in quel periodo persi il mio fidanzato, il mio bambino, la mia famiglia. Quella gioia di diventare mamma, divenne il mio peggior incubo. Vivevo per strada, e solo dopo qualche tempo, la mamma di una mia amica vedendo che conducevo la vita da barbona, decise di accogliermi in casa sua.
Ormai più che vivevo, sopravvivevo, non mi interessava più di niente e di nessuno.
Dopo qualche mese, rincontrai il mio ex fidanzato, e lui si mostrò docile, così decidemmo di ritornare insieme, andammo anche a convivere ma durò solo sei mesi. Non riuscivo più a stare con lui, se solo pensavo che per colpa sua era successo tutto questo, mi faceva stare male, se si fosse preso le sue responsabilità, mi avrebbe evitato tante sofferenze.
Quel magico incontro che cambiò la mia vita
Tutto era più nero del nero. Ma un giorno, incontrai una mia ex professoressa di matematica e le raccontai un pò quello che stavo passando. Così lei mi accolse e mi aiutò a riprendere in mano la mia vita, ma non solo, mi fece conoscere Gesù, (premetto che io non avevo nè battesimo e nè prima comunione) così man mano decisi di avvicinarmi alla fede, all’amore di Dio. Fui battezzata e feci una grande confessione, infine, anche la mia prima comunione. Mi sentii liberata, come scrollata di un gravissimo peso che avevo sulla coscienza. Il dolore che finora mi accompagnava, si trasformò in gioia.
Amavo rispettare in modo pignolo i 10 comandamenti, la parola di Dio divenne il mio pane quotidiano. Nel 2020 sono diventata terziaria francescana.
Dio ha trasformato il mio male in qualcosa di buono, la mia tristezza in gioia, la mia solitudine è stata ricolmata da persone bellissime che ho conosciuto nella mia parrocchia, lavorando insieme a progetti umanitari. Quel dolore immenso dell’aborto ha lasciato una profonda ferita che solo Gesù può sanare.
Subito dopo l’aborto, la mia vita giorno dopo giorno diventava un vero inferno. Da oggi, sono passati tanti anni, eppure quel dolore a volte si fa vivo e se non fosse per la fede, sprofonderei di nuovo nella disperazione. Credetemi care donne, non praticate l’aborto, non lasciatevi convincere ad abortire, perché è un dolore che nemmeno immaginate di dover provare e affrontare.
Grazie al Signore che dal cielo non mi ha abbandonata, ma si è piegato su di me dandomi la sua mano. Non credo ce l’avrei fatta senza di Lui che attraverso persone che lo amano, Lui ha agito, Lui si è mostrato con tutta la sua misericordia e con tutto il suo amore.
Molte donne hanno manifestato dicendo: ” L’aborto è un diritto” no, non è affatto così, perché nessuno ha il diritto di decidere chi nascere e chi morire.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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