E’ possibile aiutare i nostri cari defunti?
I nostri cari morti possono essere aiutati se sono in purgatorio. Purtroppo oggi poco si pensa ad aiutarli veramente. Infatti quando muore un nostro caro, la prima cosa che facciamo nei primi mesi, è riempire la sua lapide di fiori, pulire la sua fotografia dagli aloni, e piangerlo fino a che non finiranno le lacrime. E’ sicuramente un modo bello ma questo vale per noi, consolare solamente il nostro stato d’animo, ma certamente non aiutano i nostri cari morti. I fiori non giovano alla loro anima, come del resto le belle cappelle tutte piene di angeli marmorei e scritte in caratteri cubitali in bronzo; NON SERVE A NIENTE!
Cosa serve ai nostri morti che soffrono in purgatorio?
Vediamo passo passo le tre cose che servono principalmente, prima di elencarle, bisogna fare una premessa. Se vogliamo fare del bene ai nostri cari trapassati, dobbiamo prima di tutto confessarci, liberare il nostro cuore da ogni sporcizia peccaminosa, dobbiamo iniziare a fare sul serio. Fatto ciò, ecco cosa serve:
- Servono preghiere.
- Servono messe.
- Servono atti di carità.
- Offrire le proprie sofferenze.
Le preghiere sono necessarie affinché le anime possano quanto prima uscire dal purgatorio. Non possono infatti pregare per se stesse, quindi hanno bisogno di chi prega per loro. Possiamo offrire ad esempio un rosario quotidiano in suffragio all’anima della persona cara. Possiamo offrire 10 eterno riposo, o qualsiasi altra preghiera. Possiamo anche rivolgerci all’intercessione degli Angeli, in particolar modo San Michele Arcangelo, una molto bella è questa:
Grande San Michele, che sei stato incaricato da Dio d’introdurre in Cielo le anime degli eletti, ti prego per tutti coloro che io ho amato e che non ci sono più. Degnati di visitare tali anime, di assisterle e di soccorrerle in mezzo alle fiamme in cui bruciano, nell’oscura prigione in cui piangono. Fa’ che Dio le ammetta al più presto al suo banchetto celeste, in quel meraviglioso luogo di luce e di pace. E quando verrà, per la mia anima, l’ora di scendere in questo oscuro soggiorno, ti scongiuro, intercedi per lei e vieni a soccorrerla! Amen (Tratto da: Preghiamo – Edizioni Aleph)
Il Sacrificio di Gesù Cristo
Un modo davvero eccellente è far celebrare messe per i nostri cari defunti. In pratica si va dal sacerdote, e si dice di voler far celebrare una messa per Tizio o Caio. Il sacerdote prenderà i nominativi e dirà la data in cui verrà celebrata la messa, offerta per tale persona. Cosa succede? Accade che il Sacrificio immenso, infinito di Gesù, si riversa sull’anima defunta. Il Sangue dell’Agnello affretterà o addirittura libererà tale anima dalle pene del purgatorio. Non solo, ma in quell’attimo, essa riceve refrigerio, proprio come un assetato riceve un bicchiere di acqua. O quando fa troppo caldo e improvvisamente arriva una ventata fresca. Immaginiamo solo per un attimo cosa si soffre laggiù.
Atti di carità
Se compiamo degli atti di carità che non vuol dire solo fare elemosina, ma fare un atto buono a chi ci risulta difficile farlo, fare un atto generoso, come andare a visitare gli ammalati, le persone che vivono nella solitudine, o sopportare chi ci infastidisce, avere pazienza anche quando ci risulta difficile. Tutte queste cose possiamo offrirle per le anime del purgatorio e daremo grande sollievo.
Offrire le nostre sofferenze
Se stiamo soffrendo fisicamente, moralmente, sentimentalmente, psicologiacmente, insomma qualsiasi sia l’origine della nsotra sofferenza, possiamo offrirla per i nostri cari defunti. Quanto bene riceveranno che nemmeno immaginiamo.
Ecco, queste cose non vanno trascurate. Da oggi in poi, invece di piangere più del dovuto, (perché ricordatevi che essi sono più viviv di noi) invece di riempire di fiori e far arricchire solamente i commercianti (non è che sia sbagliato ma va fatto con parsimonia), dobbiamo iniziare ad aiutarli a entrare in Paradiso.
Per quanto tempo?
Giustamente qualcuno potrebbe chiedersi: ma come si fa a sapere se il proprio caro è uscito dal purgatorio? Non si può sapere, tranne in alcuni casi speciali dove le anime stesse sono apparse in sogno o in visione, ringraziando per le preghiere. Dobbiamo aver fede, perché nessuna preghiera andrà sprecata.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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