Droga e violenza all’Ateneo non ci sono più regole
La biblioteca di Lettere: droga e violenza nella terra di nessuno
La biblioteca di Lettere di Bologna: droga e violenza, furti, spaccio e minacce continuate. Un clima di crescente disagio, una situazione insopportabile. E l’installazione dei tornellli all’ingresso della biblioteca fa scatenare la protesta. I dispositivi di sicurezza vengono sabotati, smontati e la biblioteca viene occupata fino all’intervento delle forze dell’ordine che con la forza sgombrano i locali.
La testimonianza di E. G. (tironcinante in biblioteca) descrive la situazione in maniera lampante: spaccio di droga e violenza all’ordine del giorno, oltre ai furti e alle minacce.
“I bagni vengono usati come luoghi di spaccio o per drogarsi, più volte sono state trovate siringhe usate. I borseggi e i furti sono quotidiani, i materiali della biblioteca danneggiati… Oltre ai punkabbestia sono comparsi i collettivi anarchici. Sono cominciate le occupazioni, le assemblee, le risse tra i gruppi rivali; minacce e insulti sono all’ordine del giorno. Un inferno”.
E ancora: “E’ successo anche questo: un giorno un tizio si è masturbato davanti a una ragazza all’interno della biblioteca come se niente fosse. Lei è scappata fuori in lacrime, mentre dentro scoppiava un pandemonio. Un’altra volta ho avvertito una ragazza che la stavano derubando: sono stata inseguita e minacciata di botte. Un inferno”.
Sciacalla
Ma non finisce qui. Dopo la denuncia di droga e violenza in biblioteca, E. G. viene attaccata sui social dal CUA (Collettivo Universitario Autonomo). “Hanno messo un post su FB con il mio volto e la scritta “Eccola”, che sembra “Wanted”, un tentativo di intimidazione. Mi hanno definito “sciacalla”. Ma io non me la prendo con gli attivisti del Cua, ma con il degrado della biblioteca. Le persone non sanno minimamente cosa succede lì dentro”.
Che dire di tale scempio?
Sono d’accordo con l’introduzione dei tornelli e l’usufruizione dei servizi della biblioteca tramite badge in possesso dei soli studenti universitari.
Sono d’accordo col ripristino delle regole e della legalità contro chi le regole le calpesta, fregandosene di centinaia di altri studenti universitari che utilizzano la biblioteca come luogo per studiare, reperire testi e condividere il cammino universitario con altri studenti.
Il solito clima intimidatorio
Penso che forse a qualcuno farebbe bene passare qualche mese in miniera a spaccare le pietre, invece che passarsi il tempo creando il solito clima intimidatorio senza regole di chi le regole se le fa a proprio piacimento. E le impone agli altri con la violenza. E poi mi chiedo: dove sono i genitori? Cosa fanno? Dove vivono?
Sono d’accordo infine con l’intervento delle forze dell’ordine per il ripristino dell’ordine e della legalità. Forze dell’ordine che ovviamente sono state subito attaccate.
Infatti l’onorevole Giovanni Paglia, deputato emiliano-romagnolo di Sinistra italiana, ha voluto esprimere la propria disapprovazione. “L’intervento delle forze dell’ordine in una struttura pubblica e frequentata da studenti è totalmente inaccettabile”, ha detto Paglia. “Si è alimentato un clima di odio e di ostilità in tutta la città. Credo che il MIUR e il Ministero dell’Interno debbano dare delle spiegazioni”.
Perché, caro onorevole, non passa qualche giorno all’interno della biblioteca e la sera sotto i portici di Piazza Verdi col portafoglio gonfio nelle tasche? Magari lì le spiegazioni le può trovare facilmente.
Giovanni
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