Il Montfort doveva ardere mentre predicava
Sarebbe andato in capo al mondo
pur di salvare un’anima
Mentre predicava doveva ardere, ci racconta il testimone del Montfort. Ovunque andasse, soprattutto nei luoghi lontani da Dio. Dopo il primo e il secondo articolo, ecco la terza ed ultima puntata sulle missioni di San Luigi in mezzo al popolo.
“In realtà – scrive Giuseppe de Luca – noi difficilmente potremmo renderci conto di quello che dovette essere la predicazione di san Luigi Maria Grignion de Montfort. Certamente non era una cosa comune: non aveva nulla della grande oratoria di quel secolo; e nulla della piccola oratoria sacra, tutta agghindata, tutta gelida, dei suoi contemporanei. Era qualcosa come un diluvio che ingrossa i torrenti, provoca frane, porta inondazioni, cambia la faccia d’una terra tutt’attorno. Nessun ceto cittadino restava tranquillo; amici o nemici, volenti o nolenti, dovevano subirlo.
mentre predicava doveva ardere
Preparava con molto studio, con molta penitenza, con molta preghiera, i suoi discorsi. Mentre predicava doveva ardere.
Sarebbe andato in capo al mondo pur di salvare un’anima. Aveva un talento ammirevole per convertire i peccatori; e non si può negare che un gran numero di persone colpevoli di tutti i delitti più abominevoli, che avevano avuto la disgrazia di scandalizzare il pubblico, siano state vedute piangere a calde lacrime ai piedi suoi, ed emettere grida tanto violente, battendosi il petto, che tutti coloro che si trovavano nella chiesa, sentendoli, ne erano toccati.
Non bisogna meravigliarsi se operava tante conversioni; poiché, come detto, si preparava a fare le sue prediche facendo un’ora di orazione ai piedi del Crocifisso; faceva fare delle preghiere per la conversione dei peccatori da tutte le parti.
nelle case dei pubblicani
E’ noto che nel Vangelo Nostro Signore spesso andasse in casa dei pubblicani; e lì beveva e mangiava con loro, per convertirli con questo mezzo; il Grignion si è comportato allo stesso modo con i peccatori. Pochi giorni dopo che si trovava in una parrocchia per la missione, s’informava se vi fossero persone scandalose e dove abitassero; andava da loro a trovarli, teneva loro delle prediche, li trattava con una dolcezza inimmaginabile. Sovente andava anche nei luoghi di dissolutezza (case di tolleranza, tanto per intenderci, ndr), e quando entrava in questi luoghi, prima si metteva in ginocchio in mezzo alla camera, con un piccolo crocifisso in mano, poi recitava un’Ave Maria; dopo aver baciato la terra si alzava e predicava con tanta forza e unzione di Spirito che quei signori e quelle disgraziate non sapevano cosa dire o fare, tanto erano costernati.
La maggior parte, uscivano senza dir niente, e le disgraziate restavano; v’era chi piangeva amaramente, altre erano come statue immobili; il Montfort le faceva inginocchiare e si inginocchiava anche lui. Dopo aver ben predicato, si faceva promettere da loro di abbandonare quella vita e di fare una confessione generale; molte di queste disgraziate e anche coloro che le avevano visitate peccaminosamente, andavano poi a trovarlo al confessionale.
amo la salvezza della vostra anima
Capitò una volta che, mentre il Montfort diceva la sua Ave Maria in mezzo a nove o dieci di queste donne, una si mise anch’essa in ginocchio per pregare Dio; tutti gli uomini uscirono tranne uno, che si gettò sul Montfort come un lupo affamato; lo afferrò per i capelli e tenendo nell’altra mano una spada gli disse, bestemmiando orribilmente, che se non usciva all’istante lo avrebbe infilzato attraversandogli il corpo con la spada. Il Montfort, per nulla intimidito, rispose: Acconsento, signore, che voi mi togliate la vita e vi perdonerò volentieri la mia morte, a patto che mi promettiate di convertirvi; poiché amo mille volte di più la salvezza della vostra anima che non diecimila vite come la mia.
Queste parole furono come un colpo di fulmine per quel disgraziato; ne fu tanto spaventato che tremava mani e piedi in maniera che faticò a rinfoderare la spada; e ancor più a ritrovare la porta d’uscita; noi restammo soli nella stanza con la povera disgraziata che era in ginocchio come noi, più morta che viva. Il Monfort la condusse con noi e la consegnò nelle mani di una donna pia della parrocchia perché l’aiutasse nel suo cammino di pentimento” (Giuseppe de Luca, S.Luigi Maria Grignion de Montfort, Ed. Postulazione Generale Montfortana, Roma 1943, pagg. 229-234).
Ecco, abbiamo detto qualcosa di san Luigi Maria Grignion de Montfort, che morì a soli 42 anni dopo aver predicato in questo modo straordinario. Occorre anche oggi questa predicazione, occorrono anche oggi questi preti (mentre predicava doveva ardere).
Nel libro che il santo ci ha lasciato, Il trattato della vera devozione a Maria, viene detto che i santi sacerdoti degli ultimi tempi saranno così.
Tisbita
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