Don Paolo Scquizzato sacerdote dalle opinioni eretiche
Don Paolo Scquizzato non crede al diavolo e quindi neppure all’inferno
Il problema è che don Paolo Scquizzato non solo non crede nell’esistenza dell’inferno ma non crede neppure alla Resurrezione dei morti, né al giudizio di Dio, né a tante altre cose oggetto della Fede Cattolica Apostolica Romana. Ma allora che senso ha per lui essere sacerdote? Un sacerdote, che non crede alle basi della Dottrina Cattolica, mi chiedo quale insegnamento possa divulgare. L’unico insegnamento che può generare si chiama confusione. E la confusione scandalizza le anime. Ma analizziamo alcuni passaggi della “dottrina personale” di don Paolo Scquizzato:
“Il diavolo aveva messo in cuore… Giovanni vuol dirci che Giuda non è colpevole, il male in lui entra da fuori, da altrove e lui è un ingannato, una vittima. Vi inviterei a non pensare al diavolo come un’entità personale. Il diavolo è ciò che mi permette di avere una idea sbagliata di Dio, quindi avere una idea distorta di Dio è un pensiero demoniaco.
Questo è il diavolo che ci inganna su Dio e, quando noi pensiamo in modo sbagliato su Dio, siamo satana. Facciamo cadere l’idea di satana, di diavolo, di maligno come un essere personale esterno! Per gli evangelisti è necessario personificarlo ma è un artifizio letterario per poter esprimere il concetto”.
A proposito della realtà demoniaca vi invito a leggere cosa disse papa Paolo VI in questa Udienza generale.
Naturalmente il nostro don Paolo Scquizzato non credendo nel demonio non crede neppure negli esorcismi. Tutti coloro che vi ricorrono per lui sono dei malati di mente.
“L’inferno è stato inventato e il Giudizio finale non esiste”
Quindi fatto fuori inferno, diavolo e Giudizio è chiaro che, per il suddetto sacerdote, anche Giuda Iscariota si è salvato: “C’è una domanda che solitamente ci poniamo su Giuda: ci chiediamo se Giuda si sarà salvato o si sarà perduto…ma è una domanda che non ha più senso, in quanto siamo tutti salvati perché siamo tutti perduti. E’ perché siamo perduti che Dio è venuto a salvarci. Peccato che tanta predicazione vada da tutt’altra parte e ci dice che se siamo perduti, non possiamo essere salvati!”.
Naturalmente non crede ad un Giudizio alla fine dei tempi e neppure alla risurrezione dei morti intesa come ce lo descrive il Catechismo. Eppure San Paolo è chiaro: “Come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? Se non esiste risurrezione dei morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede… Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti” (1 Cor 15,12 – 14,20).
Ma il don mette in dubbio pure la risurrezione di Gesù. Come mette in dubbio quasi tutto il Magistero della Chiesa Cattolica. Vi consiglio di ascoltare attentamente questa sua conferenza
Io direi che potremmo avvisare il suo Vescovo poiché non è tollerabile che un sacerdote possa generare tanta confusione nelle anime.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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