Dire non mi piace l’antico testamento è peccato?
Molti credono che dire “non mi piace l’antico testamento” sia peccato. Questo è un punto da chiarire senz’altro, perché spesso si cade in scrupoli davvero assurdi.
Bisogna chiarire quindi il discorso sulla natura dell’atto peccaminoso e lo fa padre Cido Pereira:
Si suppone che chi dice non mi piace l’antico testamento, che gli piace leggere il Nuovo Testamento, è già sulla buona strada del dialogo con Dio. Non bisogna dimenticare, però che la storia della nostra salvezza è lunga e splendida. Inizia con la creazione del mondo e dell’uomo e della donna. Dio non desiste dal Suo progetto quando l’uomo e la donna Gli disobbediscono. Dio non li abbandona, e promette un Salvatore. Per questo, a partire da Abramo, forma il popolo di Israele e stringe con questo popolo la prima alleanza. L’Antico Testamento ci mostra il Signore che prepara un Salvatore.
Quando è arrivato il momento giusto, è arrivato Gesù per essere Dio con noi. E con la morte e resurrezione di Gesù, l’uomo e la donna si sono riconciliati con Dio Padre.
Spesse volte ci soffermiamo all’apparenza del testo senza approfondire, e soprattutto senza invocare lo Spirito Santo che dona luce, illuminando il cuore e la mente.
Non si può dire quindi che si commette peccato ma sicuramente non ci si pone dinanzi alla Sacra Scrittura con un approccio appropriato.
Ritornando a padre Cido, afferma:
“Molti hanno dei gruppi di studio della Bibbia (ci sonoa nche delle parrocchie che li fanno). Sarebbe molto importante frequentarli per chi dice che l’antico testamento non è bello. Così si potrà comprendere il legame profondo tra il Nuovo e l’Antico Testamento.
L’errore quindi è separarli, leggerli come se fossero solo libri storici, senza cogliere la chiave di essi che aprono porte bellissime verso la rivelazione di Dio che sfocia poi nel nuovo Testamento.
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