DIO ESISTE E MI HA GUARITA
Erika ha 44 anni ed è mamma di quattro splendidi ragazzi. La sua testimonianza vale la pena di essere letta per comprendere come, anche oggi, la Misericordia di Dio è immensa. Lascio a lei la parola.
Un giorno sentii Papa Francesco dire: «La fede si trasmette da racconti di esperienze vissute per poi contagiarle e scuotere le anime nel profondo». Furono queste le parole che mi spinsero a raccontare la mia storia. Una storia meravigliosa che risale a dieci anni fa.
Tutto ebbe inizio una mattina nel momento in cui suonò la sveglia e tentai di alzarmi dal letto. Tentai perché il corpo non riusciva a muoversi. Con lo sguardo fisso nel vuoto di una camera buia iniziai a provare paura.
Il dottore mi prescrisse una terapia intramuscolare a base di cortisone ma non vi fu nessun miglioramento. Purtroppo non riuscivo più a muovere la gamba sinistra, sentivo forte dolore in tutto il corpo, avevo freddo, tremavo e dalla Risonanza Magnetica risultava la zona cervicale, dorsale e sacrale con una dispepsia molto importante con fuoriuscite di ernie.
La diagnosi mi sconvolse e uscii dalla visita demoralizzata, confusa, persa. Volli provare a farmi visitare anche da un dottore americano ma l’unica soluzione che mi consigliava era la terapia del dolore poiché ero troppo giovane per essere operata. Iniziai la suddetta terapia ma ben presto non potevo muovere più né le braccia né la gamba sinistra costringendomi a rimanere seduta su una sedia a rotelle. Intanto il mio corpo rigettava i medicinali e, dopo un mese, li gettai tutti nella spazzatura gridando a Dio di aiutarmi a trovare una soluzione.
La vigilia di Natale una telefonata mi avvisava che mia figlia era svenuta in Chiesa durante i preparativi per la Liturgia e che si trovava in ospedale per accertamenti. Passarono mesi tra ricoveri e dimissioni ma un giorno accadde qualcosa di sconvolgente.
Mi trovavo in Pediatria con mia figlia in una stanza adibita per noi. Una mattina presto entrò un’infermiera gridando di fare in fretta ad alzarsi perché mia figlia doveva essere trasferita. Io non riuscivo a muovermi e così non diedi peso alle parole dell’infermiera che, però, tornò dopo cinque minuti, mi levò le coperte di dosso, mi prese per un braccio dicendomi di alzarmi. A quel punto mi alzai di corsa e tutta arrabbiata iniziai a vestirmi. Ormai tutti nella camera si erano svegliati e mi guardavano stupiti. Anche mia figlia era seduta immobile con gli occhi spalancati verso di me e solo quando mi chiamò mi resi conto che ero in piedi, camminavo, potevo muovere le braccia, le gambe e il dolore era sparito. Ero guarita, non potevo crederci e mi recai subito nella sala delle infermiere perché volevo ringraziare l’infermiera che era venuta a buttarmi giù dal letto ma, quell’infermiera non esisteva, nessuno era venuto nella stanza e mia figlia non doveva essere trasferita.
Pensai di aver sognato e corsi a chiedere conferma alle altre mamme presenti nella stanza e anche loro dissero che, sì, era entrata una infermiera per svegliarmi. Non poteva essere altro che il mio Angelo Custode che ringraziai con tutto il cuore.
Una nuova Risonanza Magnetica diede un bellissimo responso: non avevo più niente. Dio mi aveva guarita attraverso l’intercessione della Vergine Maria. Da quel giorno la cosa più importante per me è la preghiera, soprattutto la preghiera per gli altri e, ogni giorno ricomincio da capo nella vita spirituale per essere una vera discepola di Cristo.
Erika
Scopri di più da Annalisa Colzi
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.