Dio non solo esiste ma ci ama e devi fartene una ragione
Nella rivista Papa Giovanni, ai sacerdoti del Sacro Cuore, dell’anno 1992, venne pubblicato questo articolo che credo meriti davvero e voglio proporlo. Ci fa comprendere non solo che Dio esiste ma che ci ama; cosa che molti non hanno ancora compreso.
Dio esiste e ci ama
Vi sono alcune persone che dicono: io non credo che Dio esiste perché non l’ho mai visto, né ho mai parlato con Lui.
Ebbene ci sono stati alcuni uomini, che hanno visto Dio ed hanno parlato con Lui, perché Dio in vari modi si è loro rivelato. Tali notizie si sono tramandate di padre in figlio, e sono giunte fino a noi.
Altri poi hanno scritto sui libri quello che sapevano di Dio, ed anche con quegli scritti la notizia di Dio si è propagata in mezzo agli uomini ed è pervenuta fino a noi.
Ma chi sono questi uomini che hanno visto Dio ed hanno parlato con Lui? Adamo ed Eva, nel primo istante della loro esistenza si trovarono al cospetto di Dio che li aveva creati: lo videro e parlarono con lui; ascoltarono i suoi comandi, e dopo il loro peccato, udirono la voce di Dio, che pronunziò contro di essi la triste condanna e li cacciò dal paradiso terrestre.
Noè ascoltò la voce di Dio, che gli comandò di costruire l’arca per salvarsi dal diluvio universale, e gli diede ordini precisi riguardo al modo di fabbricare l’arca, riguardo agli animali che doveva introdurvi e, finito il diluvio, gli comandò di uscire dall’arca e gli disse che l’arcobaleno era il segnale della pace fra Dio e gli uomini.
Abramo fu chiamato da Dio e ricevette da Lui il comando di immolare il suo figlio Isacco sulla cima del monte. In premio della sua fede Iddio gli promise una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come i granelli di sabbia del mare, gli promise anche che da quella discendenza sarebbe nato il Salvatore del mondo.
A Mosè parlò il Signore dal roveto ardente, e gli comandò di presentarsi al re Faraone, per ottenere la liberazione del suo popolo dalla schiavitù d’Egitto. E al passaggio del Mar Rosso, e durante il lunghissimo viaggio attraverso il deserto, molte volte parlò Dio a Mosè per insegnargli il modo di guidare il popolo suo, e specialmente sulla vetta del monte Sinai, per ben quaranta giorni, gli spiegò in qual modo dovesse costruire il grande tabernacolo e l’arca santa, e gli diede i dieci Comandamenti scritti su due tavole di pietra.
Nella pienezza dei tempi
I profeti poi udirono la voce di Dio nell’intimo della loro anima, e scrissero quello che Dio loro ispirava, predicendo avvenimenti, che dovevano avverarsi dopo centinaia di anni. L’avverarsi esatto di quelle profezie è la prova più evidente che quanto essi avevano scritto era veramente ispirazione di Dio, perché soltanto Lui può prevedere il futuro. Finalmente, nella pienezza dei tempi, Dio ha parlato agli uomini per mezzo del suo stesso Figlio, il quale venendo sulla terra, si è intrattenuto con gli uomini ed ha parlato nel modo più preciso, di un Dio in tre Persone, Creatore e Signore di tutte le cose.
E il Figlio di Dio ha lasciato sulla terra il suo rappresentante, il Papa, perché annunziasse a tutto il mondo l’esistenza di questo Essere Supremo. Così noi sappiamo di certo che Dio esiste: lo sappiamo di certo anche senza averlo visto, perché crediamo alle parole dei patriarchi e dei profeti ai quali Dio in vari modi si è rivelato: lo sappiamo di certo perché crediamo alle parole di Gesù Cristo, il quale ne ha parlato in modo chiaro ed esplicito: lo sappiamo di certo perché crediamo alla parola del Maestro Infallibile della Chiesa Cattolica, il quale insegna questa verità a tutto il mondo.
Certamente Dio deve esistere
Tre arabi viaggiavano nel deserto sconfinato, sotto i raggi ardenti del sole, quand’ecco, sull’arida sabbia scorgono qualche cosa che brilla vivamente. Si fermano, osservano attentamente, e notano un bellissimo orologio d’oro! Uno di essi si china, lo raccoglie e lo mostra ai compagni. Nessuno dei tre aveva mai visto un orologio: sinchè meravigliatissimi non sapevano che cosa pensare di quel grazioso oggetto l’osservarono a lungo con grande curiosità, lo girarono per ogni verso, e, quando udirono il tic tic del movimento interno e si accorsero che le sfere si muovevano ebbero una gran voglia di vedere che cosa vi fosse nell’interno di quella misteriosa scatolina. Dopo aver frugato per un bel pezzo, finalmente riuscirono ad aprirlo. Al vedere quell’insieme di rotelline, di spirali, di pezzetti di metallo disposti con tanto ordine e precisione, fecero mille esclamazioni di meraviglia. Come mai un oggetto costruito con tanta perfezione si trova qui abbandonato sull’arida sabbia del deserto; certamente qualche viaggiatore, che ha attraversato il deserto prima di noi, ha perduto questo tesoro. Ma non potrebbe essere stato prodotto dalla sabbia del deserto? No, no! Impossibile! Un meccanismo così perfetto non può essere prodotto dalla sabbia arida ed inerte, questo oggetto certamente è stato fabbricato da una persona molto intelligente.
Ma noi non abbiamo visto il bravo artista che ha fabbricato questo meccanismo, e che ha messo insieme queste rotelline. E che importa se non l’abbiamo visto noi? Sarà in paesi lontani, lontanissimi, ma certamente egli deve esistere: e i tre arabi continuarono il loro viaggio, portando con sé il piccolo tesoro, che avevano trovato. e più osservavano quell’orologio e più si persuadevano che doveva essere opera di una persona molto intelligente.
Infine uno di essi esclamò: “ varrebbe la pena di fare un lungo viaggio per andare in traccia di colui che ha fabbricato questo oggetto, in modo da rendere a questo grande artista l’onore che merita…..”
Quei tre arabi ragionavano molto rettamente: ma se noi, in una notte serena, solleviamo gli occhi verso il cielo stellato, dobbiamo restare colpiti da meraviglia infinitamente più grande di quella che ebbero i tre arabi nel trovare l’orologio. Migliaia e milioni di astri formano nello spazio infinito un meccanismo mille volte più perfetto di quello di un orologio; e noi, noi, contemplando questo meccanismo celeste, dobbiamo concludere, con più ragione dei tre arabi. Certamente questo meraviglioso meccanismo è stato creato da un essere sapientissimo.
Certamente questo essere sapientissimo deve esistere, e anche se non l’avesse visto mai nessuno, sarebbe ugualmente certa la sua esistenza. Vale ben la pena di fare lunghi studi per cercare, per conoscere questo essere supremo e per rendergli l’onore che merita.
“Tratto dalla Rivista Papa Giovanni”
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