Cardinale Daniel DiNardo: La civiltà inizia nel grembo
Il presidente della conferenza dei Vescovi cattolici Daniel DiNardo critica l’aborto
Il Cardinale Daniel DiNardo, Presidente della Conferenza Americana dei Vescovi Cattolici (USCCB), ha criticato l’aborto mentre si rammaricava anche delle “divisioni” in America su questioni come immigrazione e sanità.
“Ci sono molte sfide nella Chiesa e nella società contemporanee. La nostra risposta deve essere civiltà e amore. Amici miei, la civiltà inizia nel grembo”, ha affermato Daniel DiNardo.
“Se non iniziamo ad amare e proteggere la vita innocente dal momento stesso in cui Dio la crea, come possiamo appropriatamente prenderci cura gli uni degli altri mentre cresciamo? O quando arriveremo alla vecchiaia?”, ha chiesto Daniel DiNardo.
“Gli ospedali e gli operatori sanitari meritano l’obiezione di coscienza così che mai debbano partecipare al sopprimere una vita umana”, ha dichiarato DiNardo.
Un altro problema è che “se anche ci sono alternative all’aborto, i bambini che ancora devono nascere perdono ugualmente le loro vite prima ancora di avere una possibilità”.
DiNardo ha anche insistito che i vescovi “devono continuare a proclamare che i poveri hanno il diritto ad una buona e conveniente assistenza sanitaria, ciò non è ancora avvenuto”.
Ha menzionato la diffusione oppiacea e “la piaga dell’abuso di droga con cui il nostro paese lotta da anni”.
DiNardo ha affermato che i vescovi americani “si uniscono al Santo Padre dichiarando che una politica di immigrazione pro-vita è quella che non distrugge le famiglie, le protegge”.
Immigrazione
Il sistema di immigrazione americano è “guasto”, ha affermato DiNardo, e anche se è “necessaria una riforma globale…la paura ci tenta con false scelte”.
“Fornire la difesa comune e il benessere generale è una responsabilità fondamentale del governo. Abbiamo una responsabilità morale di migliorare la sicurezza delle frontiere in modo umano”, ha continuato.
DiNardo ha difeso l’immigrazione liberale collegata al DACA e sostenuto il controllo delle armi.
“E’ già passato troppo tempo per porre fine alla follia delle armi esorbitanti: siano esse accantonate in un continente o in una stanza di hotel”, ha affermato mentre lo applaudivano.
E’ importante mostrare le virtù della Fede, della Speranza e dell’Amore: “specialmente alla luce della violenza dalla quale sta sempre più crescendo una lista di sparatorie nelle nostre scuole, nei nostri uffici, nelle chiese e nei luoghi di svago”.
L’Arcivescovo Apostolico Nunzio Pontificio Christophe Pierre, rappresentante del Papa negli Stati Uniti, ha elogiato i vescovi per la loro difesa della vita umana e anche per la loro difesa dell’intera “persona umana” in relazione alla difesa dei “migranti e rifugiati”.
Sia Pierre che DiNardo, affermano che il razzismo è un problema crescente in America alla quale i vescovi devono rispondere.
Alcune persone “sono orgogliose di questo grave peccato” del razzismo, ha detto Daniel DiNardo.
“Talvolta è scioccante e violento, come a Charlottesville; più spesso è sottile e sistematico. E’ necessario un coraggioso dialogo nazionale sul razzismo”, ha affermato.
DiNardo e Pierre hanno incoraggiato i loro colleghi vescovi a seguire l’esempio del Beato padre Stanley Rother, il primo sacerdote americano beatificato.
Rother è stato beatificato di recente.
Pierre ha usato un linguaggio distintamente associato sia a Papa Francesco sia a Papa Emerito Benedetto XVI.
Ha parlato della “cultura dell’incontro”, una frase spesso usata da Papa Francesco.
Questa cultura “incoraggia i gruppi ad abbattere i muri e costruire ponti”, ha detto Pierre, citando Papa Francesco.
Pierre ha criticato e castigato la “tirannia del relativismo”, una delle frasi a firma di Papa Benedetto, che il Nunzio Pontificio, ha spiegato, rende difficile vivere come Cristiani nel mondo odierno.
Pierre ha discusso usando bellezza, verità e moralità per portare coloro che non sono religiosi, in particolare gli ex cattolici, alla Fede Cattolica.
In una presentazione sull’opera del comitato pro-vita dell’USCCB, il Cardinale Timothy Dolan, ha parlato della “cultura disinteressata” e di “colonizzazione ideologica”, altre due frasi a firma di Papa Francesco.
Ha promosso le celebrazioni nazionali e locali del 50° anniversario di Humanae Vitae, enciclica di Papa Paolo VI, che sostiene il divieto della Chiesa sulla contraccezione artificiale.
Humanae Vitae ha espresso la “visione profetica e positiva dell’amore e della vita” della Chiesa e dato anche un “sobrio avviso di dove ci dirigiamo se scegliamo una via differente”, ha affermato Dolan.
“Non c’è dubbio” che le previsioni del defunto Papa riguardo al fatto che il degrado della moralità, grazie all’abbraccio della contraccezione e la “mentalità contraccettiva” siano divenute realtà, ha affermato Dolan.
Ciò include il “degradamento generale delle donne” che dagli uomini vengono usate come oggetti anziché amate, ha concluso.
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