Conoscere se stessi per conoscere gli altri
Nel corso della storia, sempre più, l’uomo ha percorso un cammino per fare conoscenza delle cose. Non si è mai fermato, non si è mai accontentato ma sempre più ha desiderato e desidera conoscere. Bisogna dire però che più l’uomo conosce la realtà e il mondo e più conosce se stesso nella sua unicità, mentre gli diventa sempre più impellente la domanda sul senso delle cose e della sua stessa esistenza.
Il monito Conosci te stesso era scolpito sull’architrave del tempio di Delfi, a testimonianza di una verità basilare che deve essere assunta come regola minima da ogni uomo desideroso di distinguersi, in mezzo a tutto il creato, qualificandosi come « uomo » appunto in quanto « conoscere se stesso ».
Un semplice sguardo alla storia antica, d’altronde, mostra con chiarezza come in diverse parti della terra, segnate da culture differenti, sorgano nello stesso tempo le domande di fondo che caratterizzano il percorso dell’esistenza umana: chi sono? Da dove vengo e dove vado? perché la presenza del male? Cosa ci sarà dopo questa vita? Questi interrogativi sono presenti negli scritti sacri di Israele, ma compaiono anche nei Veda non meno che negli Avesta; li troviamo negli scritti di Confucio e Lao-Tze come pure nella predicazione dei Tirthankara e di Buddha; sono ancora essi ad affiorare nei poemi di Omero ecc ecc. Ancora oggi ci poniamo queste domande. Come possiamo ben capire, l’uomo aldilà del suo credo, è fatto per chiedere e cercare risposte.
La Chiesa non è estranea, né può esserlo, a questo cammino di ricerca. Da quando, nel Mistero pasquale, ha ricevuto in dono la verità ultima sulla vita dell’uomo, essa si è fatta pellegrina per le strade del mondo per annunciare che Gesù Cristo è “la via, la verità e la vita” (Gv 14, 6). Ma come dice San Paolo “Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente. (1 Cor 13, 12). La conoscenza piena, l’avremo quando un giorno saremo faccia a faccia con Dio e le sue verità assolute. Per conoscere se stessi quindi, dobbiamo credere, perché Dio è la via che conduce alla conoscenza vera. Perché è la Verità e in Lui potremo dare un senso alla nostra vita, perché da Lui proviene la vita; perché Dio è La vita.
Dunque, se impariamo a conoscere noi stessi, possiamo metterci nei panni degli altri. Si dice infatti che solo vivendo le stesse situazioni degli altri possiamo comprenderle fino in fondo ma bisogna subito dire che solo vivendo in Dio noi possiamo ricevere la vera conoscenza che ci aiuta a viverla, affrontarla, e darle un senso e un valore.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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