Che confusione c’è tra macchia della colpa e ombra della pena
Purtroppo in tanti e soprattutto tra i cristiani, c’è confusione tra colpa e pena. Molti infatti credono che quando si confessa un peccato, tutto è risolto; diveniamo Angeli. MAGARI!!!
Con la confessione certo riacquistiamo la Grazia divina ma c’è la pena da scontare. Cosa significa?
Dio ci dona il suo perdono, cancella i nostri peccati ma tali peccati hanno segnato la nostra vita e solo il sacrificio, la preghiera, la penitenza, le opere buone, aiutano la nostra anima a rialzarsi.
Facciamo un esempio banale: Se prendo una polmonite, rischio di morire. Il medico mi cura e mi salva. I miei polmoni però restano segnati da tale polminite ed avranno bisogno di ripresa per ritornare come erano un tempo… In noi resta la tendenza al peccato! Solo scontando la pena dei nostri errori, rimediando al male commesso, possiamo essere puri. Per fare un anello d’oro, non basta avere la materia prima cioè l’oro (La Grazia divina) ma per avere un anello (per entrare in Paradiso) bisogna forgiarlo con il fuoco e dargli la forma di un anello.
Giovanni Paolo II diceva che anche “dopo l’assoluzione rimane nel cristiano una zona d’ombra, dovuta alle ferite del peccato, all’imperfezione dell’amore nel pentimento, all’indebolimento delle facoltà spirituali, in cui opera ancora un focolaio infettivo di peccato, che bisogna sempre combattere con la mortificazione e la penitenza.” (Reconciliatio et Paenitentia, 31,III).
L’espressione “scontare le nostre pene” da un pò il senso di carcerati che devono appunto scontare i propri delitti e pene. In un certo senso è così. Per assaporare la libertà di figli di Dio, dobbiamo purificarci.
Un cuore puro incontra Dio
Le due parole: “Purificazione e Scontare” non per forza devono essere brutte. Solo un cuore puro può incontrare Dio e se non lo è, ha bisogno di diventarlo. Per poter essere puri e avere un’anima bianca come la neve, senza l’ombra dei peccati commessi, c’è bisogno di purificazione. Non per forza rappresentano dolore e sofferenza, o penitenza e mortificazione. Anche con l’accettare la volontà di Dio, mettendola al posto della nostra. sopportare le sofferenze della vita con amore, il non lamentarsi, l’esercitare le virtù, il fare opere buone, partecipare con attenzione alla Santa Messa, recitare bene il Rosario… sono tutte cose che ci aiutano a purficiarci e riscattarci.
Il purgatorio infatti serve proprio a questo. Ci sono anime che sulla terra, pur avendo confessati i propri peccati, e ritornati allo stato di Grazia, sono morte prima di riuscire a purificarsi completamente. Dio nella sua bontà e misericordia però ha creato un luogo di purificazione chiamato appunto, Purgatorio. Lì le anime scontano il restante delle loro pene per poter accedere in paradiso.
Amiamo perché l’amore cancella ogni pena. E quando si dice amiamo, significa: sopportare, pazientare, perdonare, essere operatori di pace.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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