Con la pratica del silenzio sentiremo la voce di Gesù
Oggi il silenzio manca, siamo troppo circondati da fracasso, da rumori che stordiscono e non ci fanno sentire la voce di Gesù. Abbiamo bisogno quindi di silenzio, di ascolto, per poter camminare sulla retta via, sulla via della pace e della gioia.
Una riflessione di Papa Francesco ci aiuta a comprendere il grande valore del silenzio, che non è solo silenzio materiale, cioè essere in un luogo silenzioso ma anche un silenzio interiore, se abbiamo infatti frastuono nella mente, non possiamo ascoltare la voce di Gesù. Abbiamo quindi bisogno del silenzio interiore, e come dicevo, Papa Francesco ci parla di San Giuseppe dicendo:
“Non è riportata nei Vangeli una singola sua parola; significa forse che fosse muto? No, con questo suo silenzio, Giuseppe conferma quello che scrive Sant’Agostino: ‘Nella misura in cui cresce in noi la Parola – il Verbo fatto uomo – diminuiscono le parole’ ”. Il suo dunque “non è mutismo; è un silenzio pieno di ascolto, un silenzio operoso, un silenzio che fa emergere la sua grande interiorità.” Lo stesso Gesù ha ricercato spesso luoghi appartati per meditare e riflettere nel silenzio, invitando i suoi discepoli a fare altrettanto. E noi sappiamo ritirarci in noi stessi? Non è semplice, ma quando siamo nel silenzio possiamo ascoltare una Voce che ci parla, “quella dello Spirito Santo che abita in noi e che porta Gesù.”
A volte essa può essere sopraffatta da mille altre voci, di preoccupazioni, tentazioni, desideri, speranze che ci abitano” ecco perché è importante allenarci al silenzio. “Senza la pratica del silenzio si ammala il nostro parlare. Esso, invece di far splendere la verità, può diventare un’arma pericolosa. Infatti le nostre parole possono diventare adulazione, vanagloria, bugia, maldicenza, calunnia. Con le parole possiamo fare del male, anche, questo è il motivo per cui dobbiamo imparare da Giuseppe a coltivare il silenzio: quello spazio di interiorità nelle nostre giornate in cui diamo la possibilità allo Spirito di rigenerarci, di consolarci, di correggerci.”
Non dobbiamo averne paura anzi, “il beneficio del cuore che ne avremo guarirà anche la nostra lingua, le nostre parole e soprattutto le nostre scelte.” Lo stesso Gesù avverte in Matteo 7,21: “Non chi dice Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.” Opere, non parole.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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