Come combattere e superare le tentazioni quotidiane
Superare le tentazioni stando attenti alla purezza del cuore
Credo che sia molto importante capire come superare le tentazioni che ogni giorno si presentano alla nostra mente. Vari maestri spirituali insegnano il percorso da fare per non soccombere. Uno di questi maestri, non più vivente, è stato monsignor Tomas Spidlìk. Riporto un brano tratto da uno dei suoi libri.
“La storia del Paradiso, dicevano i Padri, si ripete ogni giorno. Il nostro cuore, creato da Dio, è un Paradiso nel quale cerca di introdursi il serpente sotto forma di pensiero cattivo. Ma non può entrarvi senza il nostro permesso, perché il male nasce dal consenso deliberato. Questo consenso tuttavia non viene dato subito. I Padri della scuola sinaitica elaborarono una descrizione psicologica di questo processo”.
1 – Il primo stadio è la suggestione, una semplice idea del male.
2 – Poi viene il conversare, il colloquio con l’idea suggerita, come fece Eva nel Paradiso terrestre che, invece di respingere il serpente, si mise a conversare con lui.
3 – Segue la lotta, perché l’anima cerca di liberarsi dal pensiero cattivo.
4 – Stanca del combattimento, talvolta cede e dà il suo consenso al male.
5 – Quando l’uomo acconsente, spesso nasce una passione, una abitudine al male.
Per la pace della coscienza, bisogna sapere che il vero peccato interviene solo nel quarto stadio, con il CONSENSO. Però gli stadi precedenti disturbano la tranquillità del cuore.
Possiamo evitare le suggestioni del male?
E’ impossibile, dicono gli autori spirituali: in ogni luogo ed in ogni momento siamo esposti ai pensieri cattivi. Però possiamo apprendere l’arte di troncarli subito (non fare cioè lo sbaglio commesso da Eva che ha conversato con il male). Come è detto nella letteratura spirituale, bisogna mettere davanti alla porta del nostro cuore un angelo con la spada di fuoco che scacci ogni serpente al suo apparire. L’angelo si chiama “ATTENZIONE” e la spada sono i testi della Scrittura pronti nella memoria che contraddicono ciò che viene suggerito dal diavolo. Così ha combattuto la suggestione al male Gesù Cristo stesso, quando è stato tentato dal diavolo nel deserto (Mt 4,1ss.).
I Padri chiamarono questa pratica antierehesis (rispondere), ed imparavano i testi della Scrittura adatti a respingere ogni tentazione. Tale pratica fu più tardi semplificata con la preghiera a Gesù. L’invocazione del nome di Gesù è, come essi dicevano, una forte arma per mettere in fuga tutti i demoni. Appena si presenta un pensiero cattivo, gli si risponde e lo si scaccia con la breve preghiera giaculatoria”.
Non dialogare con il demonio
Anche Papa Francesco ci insegna ripetutamente come superare le tentazioni: “Dobbiamo stare attenti a non dialogare con il diavolo come fece, invece, Eva: “si è creduta la grande teologa ed è caduta”. Gesù non lo fa: nel deserto, risponde con la Parola di Dio. Caccia i demoni, alcune volte gli chiede il nome ma non fa un dialogo con loro”.
Quindi, superare le tentazioni, è possibile. Evitarle invece no, poiché fanno parte integrante della vita spirituale.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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