Ci siamo abituati all’Eucaristia e ci comunichiamo per abitudine
Papa Francesco con pieno fervore ci ha parlato dell’Eucaristia, della presenza di Dio tra noi,. Purtroppo oggi ci siamo abituati all’Eucaristia alla Sua Presenza che molto probabilmente nemmeno più sentiamo, perchè non crediamo più. Ci siamo abituati all’Eucaristia, ci siamo abituati a mangiare il Suo Corpo Santo, e quest’abitudine uccide dentro, ci rende freddi, indifferenti.
Il Santo Padre ha usato delle espressioni bellissime dicendo: “Accogliamolo con gratitudine, non in modo passivo, abitudinario; non dobbiamo abituarci all’Eucaristia e andare a comunicarci come per abitudine” . Ci siamo quindi abituati all’Eucaristia talmente tanto da non riuscire più a sentire la presenza di Cristo.
Tutte le volte in cui si va all’altare per poter ricevere l’Eucaristia, bisogna rinnovare in maniera sincera il proprio “amen” che vuol dire appunto COSI’ SIA, COSI’ E’. Quando infatti ci accostiamo a Gesù Eucaristia, e diciamo amen, noi diamo il nostro consenso, cioè la nostra conferma, dicendo: SI IO CREDO… SI QUESTO E’ VERAMENTE IL CORPO DI CRISTO. E come ha detto il Papa: “Che sia un amen che viene dal cuore”.
Nel Vangelo, quando si parla della moltiplicazione dei 5 pani e 2 pesci, vediamo tutta la compassione di Gesù…Gesù ancora oggi prova quella compassione. Sfama ogni giorno la nostra fame di pace, di giustizia, di misericordia, di santità, saziandola delle cose celesti. Gesù ogni giorno compie il miracolo della moltiplicazione, ma lo fa in modo ancora più speciale; Lui stesso diventa pane, eppure nonostante ciò, ci siamo abituati all’Eucaristia.
Ha proseguito poi Papa Francesco, dicendo: Gesù spezza i cinque pani, divide i due pesci e facendoli poi distribuire ai discepoli sottolinea come quel cibo non finirà fino a quando tutti non ne avranno ricevuto a sazietà. Questo è un miracolo, manifesta la potenza del Messia e, nello stesso tempo, la sua compassione per la gente.
Dobbiamo quindi cari amici, comprendere che Gesù è realmente presente nella Santissima Eucaristia, e prima di accostarci, oltre al fatto che dobbiamo farlo sempre con cuore e anima pura, (quindi confessiamo i peccati gravi prima di accostarci all’Eucaristia) compiamo un pio esercizio. Contempliamo durante la Consacrazione del pane e del vino. Pensiamo che in quel momento Gesù scende dal cielo e diventa pane per noi. Quel vino diventa il Suo sangue. Basti pensare al grandissimo miracolo di Lanciano e di quello avvenuto a Sokólka: l’ostia è tessuto cardiaco di una persona in agonia!
Scopri di più da Annalisa Colzi
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