Blue Whale non è l’unico gioco sponsorizzato sui social per suicidarsi
Blue Whale la morte corre in rete
In questi giorni si parla molto dei 130 suicidi avvenuti in Russia a causa, sembra, di un gioco perverso dal nome Blue Whale.
In realtà questi suicidi, avvenuti tra il novembre 2015 e aprile 2016, non sono dovuti solo a tale gioco, ma a diversi giochi barbari che circolano sui social.
Ci sono pagine in cui, menti perverse, istigano al suicidio attraverso prove e sfide. Ma occorre puntualizzare che molti suicidi sono causati da disagi interiori da parte degli adolescenti.
D’altra parte anche in Italia, a proposito di suicidi, non si scherza. Sono infatti sempre più gli adolescenti che si tolgono la vita.
Torniamo però al caso delle morti in Russia. Sul Siberian Time si legge: La tragica morte di tre adolescenti, e un certo numero di tentativi di suicidio, sono oggetto di indagine da parte di investigatori statali.
Allo studio un controverso gioco suicidio noto come Blue Whale.
Gioco che dura 50 giorni poiché al 50° giorno devi salire su un edificio alto e saltare. Nei 50 giorni occorre seguire delle regole come guardare film horror per tutto il giorno; svegliarsi alle 4.20; disegnare una balena con un coltello al polso o sulla gamba.
Dopo l’arresto di un presunto capobanda, Phillip Budeikin di 21 anni, vi è stata una riduzione dei suicidi. Adesso però gli investigatori, dopo gli ultimi casi legati, sembra, al gioco della balena sono di nuovo in stato di allerta.
Budeikin è stato accusato di aver organizzato ben otto gruppi di istigazione al suicidio sul social russo dal 2013 al 2016. A lui sono stati imputati 15 casi di suicidio e 5 giovani salvati all’ultimo momento.
Il giornale russo Novaya Gazeta nel 2016 segnalò 130 suicidi avvenuti tra i giovani russi; e quasi tutti erano membri degli stessi gruppi internet. Giovani di buone e felici famiglie.
E in Italia pensate forse che certi giochi o sfide non si trovino sui social?
Annalisa
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