Blocchiamo il ddl Cirinnà con la preghiera e con la lotta “armata”
Una mamma intervista un papà
Il ddl Cirinnà bis approderà il 26 gennaio 2016 nell’aula del Senato della Repubblica. Praticamente tutti i mezzi d’informazione stanno proclamando a gran voce che è una cosa buona e giusta. Non è vero! È una grossa menzogna, proviamo a capire il perché. Ho chiesto aiuto ad un caro amico, padre di tre figli, molto sensibile a questi problemi attuali. E sempre molto impegnato affinchè la verità non venga mistificata. Si chiama Paolo. Insieme a sua moglie Milena e ad un nutrito gruppo di amici, sono riusciti a far nascere nel loro paese, Medicina, il Circolo La Croce, legato all’Associazione Voglio la Mamma che ha per direttore Mario Adinolfi.
Questa Associazione nasce dall’omonimo libro scritto nel 2014, appunto, da Mario Adinolfi, attorno ai “temi essenziali” dell’esistenza umana: la nascita, l’amore, la morte. VLM si occupa di conseguenza di argomenti cruciali come l’aborto, l’eutanasia, l’utero in affitto, le varie forme di fecondazione in vitro, la natura del matrimonio, l’eugenetica lottando per la difesa del soggetto più debole. Contro “i falsi miti di progresso” che vogliono trasformare le persone in cose, gli aderenti, che hanno come proprio organo di comunicazione il quotidiano La Croce, si battono affinché prevalga la cultura della vita.
L’associazione VLM è articolata in circoli territoriali che organizzano iniziative (presentazioni del libro e del giornale, mobilitazioni di opinione pubblica su temi specifici, coordinamento con associazioni affini) per ribadire sempre che le persone non sono cose, i figli non si pagano, gli uteri non si affittano, i malati non si ammazzano e ai più deboli (nascituri, bambini, donne in particolare se bisognose, anziani e sofferenti) deve essere riconosciuto il massimo della tutela.
Per informazioni su VLM scrivere a adinolfivogliolamamma@gmail.com
Allora Paolo, intanto grazie per aver accettato il mio invito. E per la tua disponibilità a condividere con noi le tue conoscenze a proposito di questo spinoso ddl. Partiamo dalle affermazioni più comuni: le coppie omossessuali con l’approvazione di questa legge saranno finalmente tutelate e potranno finalmente sposarsi.
Falso. Di fatto due uomini due donne che vogliono convivere sono già liberi di farlo, non serve una legge. I casi pietosi che a volte vengono avanzati di ospedali, che hanno buttato fuori conviventi perché non avevano legami famigliari con l’assistito (eventi rari e da dimostrare), possono esser risolti con una Procura Speciale o Generale. E anche la trasmissione dei beni può essere garantita con l’Istituto del Diritto comune con un testamento olografo gratuito. L’unica cosa che manca è la reversibilità della pensione. I conti INPS sono pericolosamente in rosso; se i fondi dovessero essere destinati anche alle coppie di fatto, i danni sarebbero gravissimi; e in poco tempo si arriverebbe alla cancellazione di questo diritto che è uno dei fiori all’occhiello della civiltà italiana.
Altra affermazione: le coppie omossessuali con l’approvazione di questa legge saranno maggiormente tutelate contro le discriminazioni.
Falso. Di fatto in Italia non c’è nessuna avversione verso l’omosessualità, anzi. Uno studio del 2014 ha rivelato che la nostra nazione si trova all’ottavo posto nella classifica nazionale mondiale dei paesi “gay friendly”. In Italia esiste dal 2010 un corpo di polizia, l’Oscad, con tanto di agenti speciali interamente dedicato alla lotta all’omofobia. In tre anni di attività sono stati segnalati 83 casi, si parla di segnalazioni, non di denunce né tantomeno di condanne.
Veniamo alla domanda buonista, quella che ti fa sentire un mostro ogni volta che si discute su questo argomento: ma in fondo se si amano, che male c’è?
È proprio questo il punto, si amano? L’omosessualità è sempre esistita, ma ha rappresentato sempre una stretta minoranza della popolazione, la novità della nostra società è quella di volerla nobilitare sulla base della teoria che il rapporto omo possa esprimere vero amore. Su questo ha detto la sua il Cardinale Caffarra:
“L’Europa sta morendo. E forse non ha neanche più voglia di vivere. Poiché non c’è stata civiltà che sia sopravvissuta alla nobilitazione dell’omosessualità. Non dico all’esercizio dell’omosessualità. Dico: alla nobilitazione dell’omosessualità”.
La natura però è testarda e non si sottoporrà mai a delle teorie. E’ un fatto che l’amore umano suppone la bi-polarità sessuale. Di fatto due persone dello stesso sesso finiranno sempre per scimmiottare sia in ambito sessuale, come nella vita di tutti i giorni, quegli atti, gesti e situazioni di vita che sono propri della vita di una coppia, di una famiglia composta da un uomo e da una donna. Se si potesse fare uno studio onesto, se si potessero intervistare le persone omosessuali, si scoprirebbe che alla base del loro orientamento c’è una grande sofferenza. Spesso queste persone hanno subito violenza, fisica e psicologica. Legiferare sul tema delle unioni civili finirà col decostruire le famiglie “naturali” per realizzarne altre che non sono famiglia. L’omosessualità finirà col generare altra omosessualità; il dolore finirà per generare altro dolore; la società finirà coll’indebolirsi fino a correre il rischio di scomparire.
Ho capito. E per quando riguarda i bambini?
È proprio questo il nocciolo del problema, quando si parla di omosessualità, inevitabilmente, si finisce col comprendere l’omogenitorialità. Il testo del ddl Cirinnà parla di “stepchild adoption”, termine inglese che secondo la relatrice del ddl escluderebbe le pratiche di adozione o gestazione per altri, ma in realtà è una fregatura. Se il legislatore legalizzerà le unioni civili, anche se specificherà il divieto all’adozione, questa norma sarà facilmente superata alla prima causa legale. Qualsiasi giudice, che dovesse esprimersi su di una richiesta di diritto alla figliolanza omogenitoriale, non potrà che mettere in evidenza la contraddizione: se avete detto che è una famiglia, perché non concedere il diritto alla paternità / maternità?
Per tanti anni si è discusso degli abusi sui minori ma ora, lo scenario che potrebbe aprirsi realizzerebbe la più grande violenza mai commessa dalla storia dell’umanità, legalizzata da un parlamento civile che si definisce democratico.
Va bene ma allora; come si spiega che un governo, quello italiano che è chiamato a governare 60 milioni di persone si occupi di un settore che riguarda una minoranza, dimenticandosi proprio dei bambini?
In effetti è una bella domanda. Intanto è bene ricordare che il governo attuale non è stato eletto, ma la questione è un’altra. Se davvero ci trovassimo davanti a politici che sostengono e difendono una minoranza, seppur sbagliando sarebbe comunque da elogiare la buona intenzione. Ma ai cittadini italiani basterebbe guardare la storia per capire che non è così. Per esempio, in Francia nel 2013 il parlamento si è riunito in seduta notturna per dibattere e poi approvare la legge Taubirà che apriva alle adozioni per coppie dello stesso sesso.
In pochi mesi nel paese transalpino le gestazioni in affitto sono state duemila, alimentate in maggior parte da coppie eterosessuali. Basterebbe moltiplicare questo numero per il costo economico di questa pratica (fino a 135.000 €); il risultato più che un numero è il vero motivo che ha mosso molti parlamentari a fare la levataccia. E che probabilmente preme nelle tasche di tanti nostri politici. I soldi, tantissimi soldi, sotto sotto, è sempre una questione di soldi!
Ma noi che cosa possiamo fare? Cosa può fare una minoranza sullo strapotere di un governo? Come modificare un’opinione pubblica persuasa dai media che sostengono che l’approvazione di questa legge è inevitabile?
Primo: la preghiera. Quando il gioco si fa duro il cristiano si mette in ginocchio e prega. La preghiera è l’unica attività del cristiano cui Dio ha promesso un’efficacia. L’iniziativa Un’ora di guardia (http://www.unoradiguardia.it/) è una bellissima idea che va appoggiata.
Secondo: l’azione, che si può realizzare in tanti modi.
Formarsi, conoscere, leggere e diffondere le verità che si nascondono dietro questa menzogna che il ddl Cirinnà è un bene per il paese. La formazione ha un costo, richiede tempo e denaro. Ma soprattutto suppone l’umiltà di rivedere quelle posizioni che abbiamo maturato nel tempo e che forse sono sbagliate.
La lotta “armata”, in altre parole la protesta di piazza che diverse organizzazioni sostengono e promuovono. Nessuna attività sovversiva ma una presenza silenziosa e discreta. È quell’alzarsi in piedi per proclamare quella verità che non può esser deformata da nessuna ideologia. Ci sono cattolici che sono contrari a questa forma di protesta perché la ritengono un’aggressione verso chi la pensa in modo diverso. Ma tra il diritto violato di tanti bambini innocenti e persone che sostengono un pensiero sbagliato e che non si vorrebbero ferire, su quale piatto della bilancia scegliamo di stare?
La voce della Chiesa si deve alzare chiara e decisa. Alcuni vescovi e sacerdoti già lo fanno, ma sono una minoranza. Eppure mai come in questo momento storico i nostri pastori ci devono parlare, spronare.
Ma secondo te vinceremo?
Certo che vinceremo, abbiamo già vinto. Quando Gesù salì sulla croce, i presupposti erano tutt’alto che una sicura vittoria. Se avesse valutato, con umana sapienza, se non fosse stato meglio desistere per non ferire i suoi nemici, per noi sarebbe stata la fine di tutto. E poi non è la vittoria che deve interessarci, quanto lottare serenamente per un diritto; il diritto di ogni bambino ad avere tutto quell’amore che gli spetta, quell’amore che solo un padre e una madre possono dargli. Se non vinceremo questa battaglia non sarà perdere la guerra; e le giovani generazioni, i nostri figli che ci avranno visto combattere, continueranno a farlo di battaglia in battaglia. La Verità come il Cuore Immacolato di Maria trionferanno.
Foto da http://www.notizieprovita.it/notizie-dallitalia/stop-matrimoni-e-adozioni-gay-provita-si-mobilita/
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