Bisogna superare i pregiudizi per amare veramente
Ecco una bellissima riflessione di Papa Francesco, che nasce prendendo spunto dal Vangelo di Marco 1,40-45. In un tempo in cui i lebbrosi erano considerati impuri e quindi dovevano restare fuori dalla città, non potendo avvicinare nessuno né da nessuno essere toccati, ecco che si vede la compassione di Dio nelle azioni del Figlio.
Gesù infatti non solo si lascia avvicinare ma trasgredisce la Legge e tocca l’uomo, anche quando è proibito: Così, Egli realizza la Buona Notizia che Dio si è fatto vicino alla nostra vita, ha compassione per le sorti dell’umanità ferita e viene ad abbattere ogni barriera che ci impedisce di vivere la relazione con Lui, con gli altri e con noi stessi. Nel Vangelo si dice che Gesù vedendo il lebbroso, ne ebbe COMPASSIONE. E TENEREZZA.
Parole che indicano lo stile di Dio: vicinanza, compassione, tenerezza.
Ma anche la trasgressione di Gesù ha un senso, “ toccare con amore significa stabilire una relazione, entrare in comunione, coinvolgersi nella vita dell’altro fino a condividerne anche le ferite. Con questo gesto, Gesù dimostra che Dio non è indifferente, non si tiene a distanza di sicurezza con chi soffre. Riflessioni bellissime e incoraggianti di Papa francesco che interpretando questo passo di Marco, ci fa sentire sicuri, abbracciati, protetti. Gesù si avvicina, Gesù prova compassione, Gesù tocca il lebbroso senza preoccuarsi di niente e di nessuno ma solo e unicamente della persona che sta soffrendo. Persona che viene allontanata dal mondo, che viene messa da parte come uno scarto.
Un altra riflessione che tocca, sempre di questo passo del Vangelo, di Papa Francesco è: Gesù non giudica ma ha compassione dei nostri peccati e delle nostre vite imperfette, così come dovremmo fare noi: “ dinanzi a tutto questo, Gesù ci annuncia che Dio non è un’idea o una dottrina astratta, ma Dio è Colui che si -contamina- con la nostra umanità ferita e non ha paura di venire a contatto con le nostre piaghe. ”
Usa una parola forte; CONTAMINA. Al primo impatto sembra una stonatura ma proseguendo, comprendiamo il bisogno di usare quella parola contamina, perché Gesù in realtà si è lasciato contaminare per liberarci dal peso del peccato, infatti Lui si è addossato di tutti i nostri peccati, per renderci non più schiavi ma liberi.
E il Pontefice conclude: Non dobbiamo essere egoisti ma uscire dal nostro isolamento e, invece di restare lì a commiserarci o a piangere i nostri fallimenti, dobbiamo andare da Gesù così come siamo. Impariamo da Lui e dal Suo amore, un amore che va oltre le convenzioni, che supera i pregiudizi e la paura di mescolarsi con la vita dell’altro.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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