Bisogna pregare per la conversione dei nostri cari
Siamo cristiani eppure spesse volte non comprendiamo la necessità di pregare per la conversione dei nostri cari. Preghiamo per tante persone che a volte nemmeno sappiamo il loro nome, senza occuparci della salvezza delle anime dei nostri cari familiari.
Se desideriamo andare in Paradiso dovremmo desiderare anche che i nostri cari stiano un giorno insieme a noi. Quindi dobbiamo fare in modo che si convertano e rispettino la legge di Dio, che si innamorino della Sua Parola.
Perché dobbiamo desiderare tanto la salvezza dei nostri cari?
Quando San Pietro ha annunciato questo al carceriere che lo teneva prigioniero, ha chiarito che la salvezza non era solo per lui, ma che anche tutta la sua famiglia avrebbe potuto convertirsi e quindi essere salva.
Fin dalle origini, la Chiesa ha sempre detto chiaramente che dobbiamo pregare per la salvezza dei nostri cari. Sono moltissimi i documenti, i congressi e i santi che hanno consumato la propria vita per questa causa: la preghiera per la conversione della famiglia.
Vale la pena di ricordare le parole di Papa Francesco:
“L’amore in famiglia è un cammino personale di santità per ciascuno di noi. Per questo l’ho scelto come tema per l’Incontro Mondiale delle Famiglie di questo mese. Preghiamo per le famiglie cristiane di tutto il mondo, per ciascuna e per tutte le famiglie, perché con gesti concreti vivano la gratuità dell’amore e la santità nella vita quotidiana”.
Ma come intendere la reale necessità di pregare per la conversione dei nostri cari? Perché dobbiamo desiderare tanto la salvezza di ciascuno di loro?
Una piccola riflessione
Cercate di ricordare tutti i vostri cari, quelli che vorreste che fossero al vostro fianco in ogni tempo e luogo, che non escono mai dai vostri pensieri…
Siamo solo di passaggio in questa vita, e volete e e pregate di essere un giorno in Paradiso, giusto? Come ci ricorda San Giovanni, “Questa è la promessa che egli ci ha fatta: la vita eterna” (1 Gv 2, 25). Ora immaginate di stare un giorno in Cielo e che una volta arrivati lì non troviate nessuna delle persone che tanto amate e che oggi sono al vostro fianco. C’è posto per tutti, come ha detto Gesù: “Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo?” (Gv 14,2). Come vi sentireste e vivreste l’eternità senza la loro presenza?
Penso che non sia necessario entrare nei dettagli su quanto ci sia bisogno di pregare non solo per la nostra salvezza, ma anche per quella di tutti coloro che per noi sono preziosi. Saulo (nome ebraico con cui era noto ai Giudei) è stato un grande esempio della necessità di conversione e di pregare per i fratelli. Un giorno è letteralmente caduto da cavallo incontrando Gesù sulla via di Damasco (At 9,1-6) durante la persecuzione dei cristiani. Il cambiamento di vita è stato così grande che ha preferito essere chiamato Paolo (in Latino, lingua ufficiale dell’Impero Romano) o Paulus, com’era conosciuto tra i pagani, a cui ha dedicato la sua vita e per cui ha cercato conversione e salvezza. San Paolo, consapevole della necessità della salvezza di tutti i suoi fratelli ebrei, più di una volta è entrato nelle sinagoghe per proclamare che Gesù è Dio:
“Si mise subito a predicare Gesù nelle sinagoghe, affermando che egli è il Figlio di Dio” (At 9,20).
“Quando giunsero a Efeso, Paolo li lasciò là; poi, entrato nella sinagoga, si mise a discorrere con i Giudei” (At 18,19).
Come San Paolo, facciamo ciò che Nostro Signore ha chiesto prima di partire per il Cielo dopo la resurrezione: “Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato” (Mc 16, 15 ss.). Penso che, come me, non vogliate perdere nessuno dei vostri cari, giusto? E allora “non cessate mai di pregare ” (1 Ts 5, 17), ci esorta San Paoolo, perché io, i miei cari, voi e i vostri cari possiamo un giorno stare insieme nella Casa del Padre.
In conclusione, dobbiamo pregare per i nostri cari perché forse nemmeno lo sappiamo, ma hanno bisogno delle nostre preghiere. Basta anche un solo mistero del rosario al giorno, oppure tre Ave Maria, o un Padre nostro, affinché il Signore possa usare per salvarli.
La nostra prima missione di evangelizzazione è proprio in famiglia!
Scopri di più da Annalisa Colzi
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