Bisogna essere umili riconoscere Dio
Se siamo superbi e pieni di noi stessi, non possiamo vedere il Signore, bisogna essere umili per riconsocere Dio, per vedere la sua mano, capire la sua volontà, e sentire la sua voce, che è guida per i nostri passi.
Mi piace molto, il discorso che qualche anno fa Papa Fracesco fece riguardo il riconoscere il Signore. L’umiltà è la finestra che ci permette di vedere la mano di Dio, di comprendere la sua volontà. Senza umiltà non possiamo assolutamente vedere quanto Dio operi in noi e nel mondo.
Quindi non è lo stato sociale dell’individuo a renderlo umile o superbo, ma il nostro egocentrismo, la nostra avidità, il nostro orgoglio. Perché si può essere umili anche se siamo ricchi oppure occupiamo un posto importante nella società. Tutto questo lo conferma il Papa quando parla dei re Magi che dinanzi al bambin Gesù nato in una stalla, non si scompongono, non protestano, ma si prostrano e il loro gesto di adorazione è sorprendente, non è facile infatti adorare un semplice bambino. Non è facile adorare questo Dio, la cui divinità rimane nascosta e non appare trionfante.
Tutto questo significa riconoscere Dio, e i magi lo hanno riconosciuto perché umili! Si abbassano di fronte all’inaudita logica di Dio, accolgono il Signore non come lo immaginavano, ma così com’è, piccolo e povero. La loro umiltà nell’adorare chi con umiltà si presenta al mondo. “Gli scrigni che aprono sono immagine del loro cuore aperto: la loro vera ricchezza non consiste nella fama, nel successo, ma nell’umiltà, nel loro ritenersi bisognosi di salvezza.” Un esempio anche per noi oggi.
Solo se siamo umili possiamo riconoscere e accogliere il Signore, non dobbiamo mettere sempre noi stessi al centro di tutto: “se al centro di tutto rimaniamo sempre noi con le nostre idee e presumiamo di vantare qualcosa davanti a Dio, non lo incontreremo mai fino in fondo, non arriveremo ad adorarlo. […] Perché l’adorazione passa attraverso l’umiltà del cuore.” Altrimenti, presi dal primeggiare, non ci accorgiamo di Dio che magari ci passa vicino, non lo vediamo.
Chiediamoci dunque se sappiamo essere umili e riconoscere di avere bisogno di Dio sempre, o se lo preghiamo soltanto quando ci fa comodo: “prego e adoro solo quando ho bisogno di qualcosa, oppure lo faccio con costanza perché credo di avere sempre bisogno di Gesù?” Mettiamo Dio al centro del nostro mondo e del nostro cuore, teniamolo stretto e camminiamo senza mai perdere di vista la stella che ci conduce a lui.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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