Bere sangue come i vampiri l’ultima moda degli adolescenti: l’allarme di pediatri e psicologi
Bere sangue umano
la moda che dilaga fra adolescenti
Maniaci del “selfie”, ovvero dell’autoscatto, e del vampirismo, fino ad arrivare a bere sangue umano. Sono le nuove mode che stanno dilagando tra gli adolescenti e che preoccupano pediatri e psicologi.
A puntare i riflettori sul fenomeno sono la pediatra Teresa de Toni dell’università di genova e il direttore dell’Istituto di Ortofonologia di Roma, lo psicoterapeuta dell’età evolutiva Federico Bianchi di Castelbianco in occasione dell’xi corso interdisciplinare di aggiornamento in “Adolescentologia” in corso a Genova.
La “selfite”, oltre che una moda, è una vera e propria «patologia legata al mancato riconoscimento del proprio corpo – chiarisce de Toni – ed è stata addirittura inserita nel dizionario di Oxford». «Riguarda adolescenti alla ricerca della loro identità, impegnati a farsi scatti fotografici fino a dieci ore al giorno per trovare la foto più apeptibile. Sono ragazzi che non riescono ad essere quello che vogliono».
Altra moda del momento seguita dagli adolescenti è quella di bere sangue umano. «Una tendenza forse legata a tutte le recenti saghe sui vampiri – spiega Bianchi di Castelbianco – Non si tratta solo di un adulto squilibrato che crea un setta per indurre i suoi membri a bere sangue come rito di iniziazione. C’è proprio un’emulazione dei vampiri ed esiste addirittura – afferma – una categoria di giovani donatori e una di giovani bevitori. Il tutto avviene in segreto, con i conseguenti rischi che derivano dal bere sangue».
Se, dunque, da un lato «sono sempre di più le diagnosi fatte ai bambini e agli adolescenti tacciati come malati da curare dall’altro lato – sostiene l’esperto – è che in molti casi i ragazzi sono soggetti deviati dalle mode». La soluzione? «L’unica cosa che si possa realmente fare per fronteggiare queste problematiche – conclude – è realizzare un’attività di informazione rivolte ai ragazzi. E’ l’unico modo per ottenere risultati veri e immediati, evitando soluzioni fittizie».
Scopri di più da Annalisa Colzi
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