Bello Figo insulti volgarità e pessima musica
Il fenomeno Bello Figo e i giovani impazziscono
Bello Figo (Paul Yeboah) rapper italo ghanese, definito colui che trolla (trollare = agire in una comunità virtuale al solo scopo di insultare, creare litigi, far arrabbiare gli altri utenti) il mondo politico e sociale italiano. Provocatore? Genio creativo? Fenomeno da baraccone? Fatto sta che i suoi video e le sue canzoni su youtube stanno incassando milioni di visualizzazioni in Italia e non solo.
Bello Figo si definisce capo dello swag (swag = atteggiamento tipico di chi si vuole mostrare in modo appariscente, in pratica uno che si dà le arie, uno sbruffone). Swag è diventato un modo di essere. Cappellino da baseball rigorosamente di traverso, pantaloni enormi che scendono sotto il livello delle mutande… Nel mondo giovanile, se si viene definiti swag, significa essere avanti, creativi, fare tendenza.
Canto quello che vivo, mi faccio una s**a
Per capire il personaggio, in un’intervista ad un noto sito web, ha dichiarato: “Molti pensano che sono finto, ma io canto ciò che vivo… Se io mi sveglio la mattina e mi faccio una s**a, allora canto “Mi Faccio Una S**a”. Non posso star lì su una roba studiata, non posso cantare “Sono innamorato” perché non c’ho la ragazza e per questo mi faccio una s**a. Canto quello che vivo, canto ciò che ho e ciò che vorrei avere, senza prendere mai le cose troppo sul serio”.
Direi un vero poeta della musica moderna!
Le “melodie” di Bello Figo
Qui di seguito riporto alcune perle tratte dai testi delle sue canzoni.
“Non pago affitto, non paghiamo affitto, dai c***o siamo negri noi. Tutti i miei amici son venuti con la barca. Swag barca. Appena arrivati in Italia abbiamo casa, macchine, f**e. Non faccio operaio. Noi vogliamo le f**e bianche, s*****e in bocca. Poi vogliamo WiFFi, WiFFi anche stipendio. Io dormo in albergo a quattro stelle. Perché sono bello, ricco, famoso, nero” (Bello Figo “Non pago affitto”).
“Ma se prendi il mio c***o. Facci quello che voi. Mettilo dove vuoi tuh! Anche in boccaoh. Ma lo volio in f**a heheh (eh-eh-uaaah)” (Bello Figo “In f**a”).
“Entro nella stanza e mi faccio le s***e. Entro nella storia come Giulietta e Romeo. Le faccio così bene, mi merito un trofeo. M*****e! Mi sento così bene. Non sono uomo sono un pornobebè (Uuuush che c**o!). Fammi vedè (M*****e che bello). Far le s***e. Ma che bello, f**a torogiuro. Faccio cinque s***e poi vaffancioroc***ò. Non dire no uomo so che lo faio. (Sssh! Stai lì a boneggiare). Fai le s**ò. Mi faccio una s**a. Mi faccio una s**a (swag). Mi faccio una s**a (swag)” (Bello Figo “Mi faccio una s**a”).
“Hai s*****o la sua ragazza? (oh mio diooooooo Gucci). C***o! M*****e! (swag) (oh mio dio, oh mio dio) Oh! Prima sono swag (uh!). Poi mi tiro una s**a (uh!). Arriva la tua f**a. Glielo metto in bocca (oh!). Poi sono swag (uh!). Arriva la tua f**a (oh!). Glielo metto in bocca” (Bello Figo “Ho s*****o la tua ragazza”).
No comment
Penso non ci sia nulla da commentare.
Decine di migliaia di adolescenti guardano, ascoltano e si nutrono quotidianamente di questo personaggio costruito ad arte (da astuti manager) per riempire le loro giornate. Non serve dire che è una schifezza. Il problema forse è più serio di quello che sembra. Perché i ragazzi si perdono dietro tali becerie e nefandezze? Perché uccidono la loro vita nel nulla di tali squallidi personaggi? E fin dove arriva la nostra responsabilità?
E’ proprio vero che al fondo non c’è mai fine…
Giovanni
PS: per decenza nell’articolo ho inserito degli asterischi.
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