Beh, Gigi qui c’è Gesù a rapporto!
C’è Gesù a rapporto
Gesù non lascia mai soli
Gigi, qui c’è Gesù a rapporto!
Vi propongo questo racconto che mi ha inviato Salvatore Porro di Trieste
Un sacerdote stava camminando in chiesa verso mezzogiorno e passando dall’altare decise di fermarsi lì vicino per vedere chi era venuto a pregare.
In quel momento si aprì la porta, il sacerdote inarcò il sopracciglio vedendo un uomo che si avvicinava; l’uomo aveva la barba lunga di parecchi giorni, indossava una camicia consunta, aveva una giacca vecchia i cui bordi avevano iniziato a disfarsi.
L’uomo si inginocchiò davanti al Tabernacolo, abbassò la testa, quindi si alzò e uscì. Nei giorni seguenti lo stesso uomo, sempre a mezzogiorno, tornava in chiesa con una valigia… si inginocchiava brevemente e quindi usciva.
Il sacerdote, un po’ spaventato, iniziò a sospettare che si trattasse di un ladro, quindi un giorno si mise davanti alla porta della chiesa e quando l’uomo stava per uscire dalla chiesa gli chiese: “Che fai qui?”.
Beh, Gesù qui c’è Gigi a rapporto
L’uomo gli rispose che lavorava in zona e aveva mezz’ora libera per il pranzo e approfittava di questo momento per pregare. “Rimango solo un momento, sai, perché la fabbrica è un po’ lontana, quindi mi inginocchio e dico: Signore, sono venuto nuovamente per dirti quanto mi hai reso felice quando mi hai liberato dai miei peccati… non so pregare molto bene, però ti penso tutti i giorni… Beh, Gesù… qui c’è Gigi a rapporto“. Il padre si sentì uno stupido, disse a Gigi che andava bene, che era il benvenuto in chiesa quando voleva.
Il sacerdote si inginocchiò davanti al Tabernacolo, si sentì riempire il cuore dal grande calore dell’amore e incontrò Gesù. Mentre le lacrime scendevano sulle sue guance, nel suo cuore ripeteva la preghiera di ….Gigi:……..
“Sono venuto solo per dirti, Signore, quanto sono felice da quando ti ho incontrato attraverso i miei simili e mi hai liberato dai miei peccati… non so molto bene come pregare, però penso a te tutti i giorni… Beh, Gesù… qui c’è Gigi a rapporto“ .
Beh, Gigi qui c’è Gesù a rapporto
Dopo qualche tempo il sacerdote notò che il vecchio Gigi non era venuto. I giorni passavano e Gigi non tornava a pregare.
Il padre iniziò a preoccuparsi e un giorno andò alla fabbrica a chiedere di lui; lì gli dissero che Gigi era malato e che i medici erano molto preoccupati per il suo stato di salute, ma che tuttavia credevano che avrebbe potuto farcela.
Nella settimana in cui rimase in ospedale Gigi portò molti cambiamenti, egli sorrideva sempre e la sua allegria era contagiosa per gli altri ammalati.
La caposala non poteva capire perché Gigi fosse tanto felice dato che non aveva mai ricevuto né fiori, né biglietti augurali, né visite.
Il sacerdote si avvicinò al letto di Gigi con l’infermiera e questa gli disse, mentre Gigi ascoltava: “Nessun amico è venuto a trovarlo, non ha nessuno”.
Sorpreso il vecchio Gigi disse sorridendo: “L’infermiera si sbaglia… però lei non può sapere che tutti i giorni, da quando sono arrivato qui, a mezzogiorno, un mio amato amico viene, si siede sul letto, mi prende le mani, si inclina su di me e mi dice: “Beh, Gigi… qui c’è Gesù a rapporto!”.
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