Falsa spiritualità, attenzione a chi si crede già santo
La falsa spiritualità di un frate francescano
La singolarità nella vita spirituale non è mai un buon segno. Il seguente episodio, tratto dalle Fonti Francescane, è illuminante al riguardo della falsa spiritualità. Eccolo.
Vi era un frate, all’apparenza di grande santità e di vita integerrima. Si dedicava continuamente alla preghiera, ed osservava con tanto rigore il silenzio che di solito si confessava non a voce, ma con gesti. Si infiammava alle parole della Scrittura e, dopo l’ascolto, dava segni di una meravigliosa dolcezza interiore. Tutti lo stimavano come un santo. Un giorno san Francesco si recò in quel luogo, vide il fratello e ascoltò quelli che lo proclamavano santo. E mentre tutti lo magnificavano ed esaltavano: “Basta, fratelli! — esclamò –. Non state a lodarmi delle finzioni diaboliche. Sappiate con certezza che è tentazione del demonio e perfido inganno. Ne sono certo e la prova più sicura è che non vuole confessarsi “.
“E come, andavano ripetendo, può essere che sotto tanti segni di perfezione vi sia una tale mistificazione?”. E il Padre di rimando: “Comandategli di confessarsi due o almeno una volta la settimana: se non lo farà, sappiate che ho detto il vero”.
Il vicario lo prese in disparte e gli ordinò di confessarsi. Ma quegli rifiutò con sdegno, e ponendosi un dito sulla bocca fece capire col cenno del capo che in nessun modo si sarebbe confessato. Poco tempo dopo uscì spontaneamente dall’Ordine, ritornò alla vita mondana ed al suo vomito, e infine, dopo innumerevoli peccati, morì senza pentimento.
Si deve sempre evitare la singolarità: non è altro che un bel precipizio
Anche la Madonna a Medjugorje nel messaggio del 2 dicembre 2017 mette in guardia dal sentirsi perfetti: “Se provate ad essere buoni, potete essere santi, anche se non pensate questo di voi. Se pensate di essere buoni, non siete umili e la superbia vi allontana dalla santità”. Ecco la falsa spiritualità. Credersi buoni e perfetti, credersi i detentori della verità ci allontana da Dio.
La vita spirituale la si deve vivere così come ce la insegna san Francesco: “Non provocate nessuno all’ira o allo scandalo, ma tutti siano attirati alla pace, alla bontà, alla concordia dalla vostra mitezza. Curate le ferite, fasciate le fratture, richiamate gli smarriti”.
Anche la Regina della Pace, sempre nel messaggio del 2 dicembre dice: “Siete miei figli quando sopra ogni cosa amate mio Figlio, quando pregate con il cuore, quando aiutate i più poveri. Questa è la fede che fa in modo che tutto nella vita si faccia per amore, che non si conosca la superbia, che si perdoni sempre con prontezza, senza mai giudicare e cercando sempre di comprendere il proprio fratello”.
Facciamo, quindi, attenzione alla falsa spiritualità che ci allontana da Dio.
Scopri di più da Annalisa Colzi
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