L’assalto del demonio che durò tutta la vita
Non morii, ma ebbi paura di perdere la ragione, dice San Pio
L’assalto del demonio non terminò mai per Padre Pio
Oggi il calendario liturgico ci conduce davanti ad un grande Santo, non lontano nel tempo: San Pio da Pietrelcina. Non dico nulla di nuovo quando sottolineo che Padre Pio durante tutta la sua vita ha subito un lungo assalto del demonio in maniera costante, anche con manifestazioni eccezionali. L’esperienza di San Pio potrebbe essere la risposta per tutti coloro che considerano il maligno una fantasiosa personificazione dei nostri incubi; un retaggio del Medioevo. Ma anche per tutti coloro che lo vedono presente solo in manifestazioni eclatanti: omicidi, messe nere, sette.
Leggiamo una lettera che il San Pio scrisse nel 1912 a Padre Agostino da San Marco in Lamis. Tutto il periodo che va dal dicembre 1911 al 1916, durante il quale S. Pio visse a Pietrelcina e a Foggia, fino al suo trasferimento a S. Giovanni Rotondo, è ricco di questi riferimenti a manifestazioni diaboliche e visioni mistiche.
credevo fosse l’ultima notte della mia esistenza
Babbo carissimo,
ora bisogna che vi dica quello che mi è accaduto in queste due ultime notti.
L’altra notte la passai malissimo; quel cosaccio da verso le dieci, che mi misi a letto, fino alle cinque della mattina non fece altro che picchiarmi continuamente (qui si noti come l’assalto del demonio non lasciava mai tregua il povero Padre). Molte furono le diaboliche suggestioni che mi poneva davanti alla mente; pensieri di disperazione, di sfiducia verso Dio; ma viva Gesù, poiché io mi schermii col ripetere a Gesù: vulnera tua, merita mea.
Credevo proprio che fosse quella propriamente l’ultima notte di mia esistenza; o, anche non morendo, perdere la ragione. Ma sia benedetto Gesù, che niente di ciò s’avverò.
Alle cinque del mattino, allorché quel cosaccio andò via, un freddo s’impossessò di tutta la mia persona da farmi tremare da capo a piedi, come una canna esposta ad un impetuosissimo vento. Durò un paio d’ore. Andai del sangue per la bocca.
Gesù Bambino mi consolò e mi rinfrancò le sofferenze della notte
Infine venne il pargoletto Gesù, al quale dissi di voler fare solo la sua volontà. Mi consolò e mi rinfrancò le sofferenze della notte. Oh Dio, come batteva il mio cuoricino, come ardevano le mie guance presso questo celeste Bambino!
Questa notte scorsa poi l’ho passata tutta intiera con Gesù appassionato. Ho sofferto anche assai; ma in un modo ben diverso da quello della notte precedente. Questo è stato un dolore che non mi ha fatto male alcuno; aumentava sempre più in me la fiducia in Dio; mi sentivo sempre più attratto verso Gesù; senza nessun fuoco vicino, mi sentivo interamente tutto bruciare; senza lacci addosso, mi sentivo a Gesù stretto e legato; da mille fiamme mi sentivo bruciare, che mi facevano vivere e mi facevano morire. Quindi soffrivo, vivevo e morivo continuamente.
a tutti vorrei gridare: amate Gesù
Padre mio, se potessi volare, vorrei parlare forte, a tutti vorrei gridare con quanta voce terrei in gola: amate Gesù che è degno di amore. Ma, ahimè!, padre mio, il mio spirito è ancora fortemente legato a questo corpo, molti sono i peccati che impediscono a quest’anima di volare ed andarsene in…
Pregate affinchè il Signore si degni di accorciare il mio esilio. Spiegatemi donde nasce in me questo cieco desiderio di andarmene. I miei peccati son molti, dovrebbero arrestare la mia cieca passione; considero questi e mi sento invece sempre più attratto dal desiderio di spiccare il volo per partire.
Se conoscete in ciò l’opera del barbablù; io non vorrei, protesto continuamente; quindi tenetemi avvisato.
Grazie a voi ed a quella divota per l’applicazioni mandatemi. Ossequiatemi il provinciale ed il padre maestro. Beneditemi forte forte.
L’assalto del demonio contro Padre Pio non era altro che la rabbia che provava per le anime strappate alle sue grinfie.
Il vostro fra Pio
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