L’abominio della desolazione la Messa senza il Sacrificio Eucaristico
L’abominio della desolazione” La Messa senza il sacrificio Eucaristico…secondo don Stefano Gobbi
Che sarebbe la Messa senza il sacrificio Eucaristico? Nel libretto delle locuzioni di don Stefano Gobbi è contenuto un messaggio della Vergine Maria che interpreta la profezia del profeta Daniele sull’abominio della desolazione posto nel tempio (Dn 12,11).
Molti si sono chiesti in che cosa potesse consistere questo abominio della desolazione posto nel tempio; e svariate sono le ipotesi degli studiosi.
Un messaggio inquietante
Questa di don Gobbi è interessante e, al tempo stesso, inquietante.
Ecco cosa scrive il nostro autore nel messaggio del 31 dicembre 1992.
“Il Sacrificio della Messa rinnova quello compiuto da Gesù sul Calvario. Accogliendo la dottrina protestante, si dirà che la Messa non è un Sacrificio, ma solo la sacra cena; cioè il ricordo di ciò che Gesù fece nella sua ultima cena. E così verrà soppressa la celebrazione della santa Messa. In questa abolizione del sacrificio quotidiano consiste l’orribile sacrilegio compiuto dall’anticristo, la cui durata sarà di circa tre anni e mezzo, cioè di milleduecentonovanta giorni” (31 dicembre 1992).
La messa protestante
Sappiamo che Lutero contestò, tra le varie cose, anche la Messa come attuale Sacrificio di Cristo. Di fatto, nelle celebrazioni delle varie chiese protestanti, se si celebra una sorta di Messa, la si intende sempre come ricordo del passato. Per essi non vi è mai la Presenza reale del Cristo che attualizza, rinnova, ripresenta l’unico Sacrificio del Golgota con il miracolo della transustanziazione del Corpo e del Sangue. Per essi quel pane sull’altare rimane pane e quel vino rimane vino.
La parola “Sacrificio” è allora la parola chiave per capire se si può parlare di Messa che rimane Messa o si trasforma in qualcosa d’altro. Sappiamo che il Sacrificio Eucaristico è fons ed culmen (fonte e culmine) della vita della Chiesa; e alimento imprescindibile per la vita di ogni cristiano, come dice il Concilio Vaticano II nel decreto “Sacrosanctum Concilium”.
L’abolizione della parola “sacrificio”
Secondo quanto dice la Madonna nel messaggio, non vi sarà la soppressione della Messa in quanto tale. Ma l’abolizione della parola Sacrificio. Come a dire che si continuerà a celebrarla, ma dicendo che non si tratta più di Sacrificio, ma di ricordo della santa cena.
Questo sarebbe l’abominio, e lo si capisce, perché si tratterebbe di un inganno. Le persone continuerebbero a vedere canti d’ingresso, riti penitenziali, gesti e parole del sacerdote, ma la sostanza, l’essenza della Messa non vi sarà più; ossia quella non sarà in realtà quanto il Signore volle essa fosse.
Sarebbe come a dire: la macchina andrà dal benzinaio, ma nel serbatoio verrà messa acqua e non benzina. La macchina resterà inevitabilmente ferma. Sarà anche bellissima, una nuova Ferrari, ma resterà desolatamente ferma e, quel che è peggio, inutile.
Tisbita
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