A noi la battaglia, a Dio la gloria
di Sabino Sabini
<<Et in nullo perterriti ab adversariis>> Senza lasciarvi intimidire in nulla dagli avversari. (Fil 1:28)
Con queste parole – usate anche da Mons. Negri per aprire la sua bellissima prefazione al libro Gender (d)Istruzione di Gianfranco Amato – Paolo esorta i Filippesi ad avere coraggio contro gli avversari. Li esorta a non avere paura nel proclamare la Verità, ancora di più quando è scomoda ed urta “le orecchie del potere” (Cit. Negri).
Dopo il Family Day abbiamo assistito ad un acutizzarsi dell’asprezza intorno a noi, sostenitori e partecipanti.
I palinsesti televisivi si sono riempiti di servizi, programmi e dibattiti, apertamente a favore dell’approvazione del DDL Cirinnà, in cui sono stati invitati anche alcuni nostri coraggiosi “rappresentanti”, che non sono scappati anche quando dovevano far valere le nostre tesi da soli contro 3, 4 o 5 ospiti.
Alcuni servizi sono stati costruiti ad arte per discreditarci, inserendo dichiarazioni o pezzi di interviste fatte ad alcuni dei tanti presenti ai Fori Imperiali, spesso scelti volutamente tra i più imbarazzati o non bene informati, non capaci di esprimersi bene e di dare risposte adeguate. Questo nel tentativo di ridicolizzarci.
Tanto nervosismo è il segno evidente che abbiamo colpito e che la nostra battaglia è “giusta”. E’ il segno che il popolo pacifico, festante ed orante delle famiglie ha inferto un duro colpo al “nemico” che si cela dietro questo apparente mito di progresso.
Chi ha esperienza di lotta spirituale sa che quando si intraprende un cammino “vero” verso la salvezza o la difesa della Verità, il nemico si sente ferito, vede sfuggirsi le prede e allora incalza la sua battaglia con maggiori e più dure aggressioni e seduzioni.
Quindi dobbiamo aspettarci d’ora in avanti un clima ancora più duro. Il nemico ed i suoi compari proveranno a dividerci, metterci l’uno contro l’altro, a discreditarci, deriderci, oscurarci. Faranno ogni cosa è in loro potere per farci perdere questa battaglia in difesa della famiglia.
Ce lo conferma anche Suor Lucia di Fatima in una lettera autografa scritta al Card. Caffarra << Non abbia paura, aggiungeva, perché chiunque lavora per la santità del matrimonio e della famiglia sarà sempre combattuto e avversato in tutti modi, perché questo è il punto decisivo>>.
E’ arrivato il momento di renderci tutti “necessari”, non possiamo più rimandare, dobbiamo tutti prendere da subito posizione e agire con due armi: preghiera e testimonianza.
PREGHIERA
<<La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove>> (Ef 6:12-13)
Come abbiamo visto con l’iniziativa “ora di guardia”, ognuno di noi è essenziale, può e deve essere operativo e contribuire concretamente alla battaglia.
La preghiera giornaliera di tutti noi per la difesa della famiglia naturale aiuta a proteggere il progetto, la missione che ci siamo dati e le tante persone che si battono in prima fila. Tutti insieme in preghiera ci sosteniamo gli uni con gli altri.
Questa opera di carità è alla portata di tutti, giovani e adulti. Preghiera individuale ma anche collettiva con rosari, messe e adorazioni eucaristiche. Uniti, senza personalismi come ci esorta ancora Paolo <<Non fate nulla per rivalità o vanagloria; ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri.>> (Fil 1:3)
Dobbiamo restare uniti e ben aggrappati al soglio di Pietro, il nostro Santo Padre, che più volte ci ha esortato a difendere i nostri valori, evidenziando le insidie del “pensiero unico”. Dobbiamo rimanere ancorati al Papa ed alla Chiesa perché solo contro di essa “le porte degli inferi non prevarranno” (Mt 16:18).
TESTIMONIANZA
Dobbiamo testimoniare concretamente con la vita ciò in cui crediamo ed i nostri valori, perché solo così possiamo essere credibili. Dobbiamo informare i nostri fratelli nelle famiglie, posti di lavoro, parrocchie ed ovunque. Dobbiamo far tutti partecipi con chiarezza e trasparenza delle insidie e dei pericoli che questa deriva culturale porta con se. Ma per poterlo fare dobbiamo prima di tutto informarci e formarci adeguatamente per essere esaustivi nelle spiegazioni; altrimenti il rischio è di ottenere il risultato opposto. Non possiamo permetterci di sbagliare.
Mettiamo i nostri talenti a disposizione della causa comune senza timore, Dio ne terrà conto e ci renderà il centuplo. Chi sa parlare diffonda la Verità nelle proprie aree anche con incontri e convegni, chi sa scrivere lo faccia con i social o testate varie. Altri invece possono contribuire con altri mezzi.
Tutti possiamo e dobbiamo avere un ruolo attivo. A noi la battaglia a Dio la gloria.
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