A cosa servono le indulgenze? A lavare l’anima dai residui del peccato
A cosa servono le indulgenze
Molti si chiedono come a cosa servono le indulgenze, lo capiremo leggendo questo articolo. Dico subito che per ottenerle occorre una buona disposizione di animo e piena adesione a Cristo e ai suoi Comandamenti. In caso contrario, l’indulgenza, si riduce a semplice superstizione.
Per capire il significato di tale pratica occorre parlare innanzitutto della confessione. Con la confessione il fedele viene perdonato da Dio per i peccati commessi. Attraverso un suo ministro Dio assolve, Dio perdona, Dio dimentica. Quindi il peccato non esiste più? No, il peccato è stato cancellato da Dio ma rimane il debito da pagare.
Ossia le conseguenze del peccato commesso
e queste le dovremo scontare o in terra o in cielo o con le indulgenze. Il seguente racconto ci aiuterà a capire.
Una signora entra in un negozio di cristalli per ammirare la bellezza dei soprammobili. Può solo ammirarli perché, essendo povera, non può permettersi di comprare niente in quel tipo di negozio. Con gli occhi lucidi dall’emozione, la giovane donna, guarda, gira, tocca… quando improvvisamente urta un vaso appoggiato su un tavolo. Il vaso cade e si frantuma. Disperata la signora si rivolge alla commessa dicendole che è molto dispiaciuta e che non voleva far cadere il vaso. La commessa capisce, le dice che non si preoccupi ma che occorre pagare il danno fatto. A quel punto due lacrime escono dagli occhi della povera donna. Come potrà fare a pagare così tanto debito? Ma ecco che un signora facoltosa, che ha assitito a tutta la scena, le si avvicina e la tranquillizza dicendole che pagherà tutto lei.
Il danno compiuto con il peccato occorre pagarlo. Ma la Chiesa viene incontro ai suoi figli utilizzando i meriti di Cristo, della Madonna e di tutti i santi. Ecco a cosa servono le indulgenze.
Vi sono due tipi di indulgenza, quella plenaria e quella parziale.
L’indulgenza parziale toglie in parte la pena, mentre la plenaria libera in tutto. In parole povere, se una persona muore subito dopo aver lucrato l’indulgenza plenaria va diretta in Paradiso.
Vi è anche la possibilità di lucrare l’indulgenza in suffragio per i defunti, per abbreviargli l’intensità o il tempo delle pene che soffrono nel Purgatorio. Questo è un grande atto di misericordia che io consiglio di fare spesso.
Per ottenere l’indulgenza occorre
- Essere in stato di grazia
- Avere la disposizione interiore del completo distacco dal peccato, anche veniale
- Faccia la Confessione (meglio nel giorno della indulgenza ma basta anche entro i 20 giorni circa prima o dopo l’indulgenza)
- Riceva la Comunione (meglio se all’interno della Santa Messa)
- Preghi secondo le intenzioni del Sommo Pontefice
- Compia un’opera di pietà
L’indulgenza si può ottenere solo una volta al giorno e sono sempre applicabili a se stessi o alle anime dei defunti, ma non sono applicabili ad altre persone viventi sulla terra.
Tra le varie opere di pietà con cui si può ottenere l’indulgenza plenaria ricordo: La Via Crucis, il Rosario recitato con altre persone, l’adorazione eucaristica per almeno mezz’ora. Ma le opere di pietà sono tante e se volete approfondire occorre tenere a portata di mano il Manuale delle indulgenze dell’editrice Vaticana.
Avete capito adesso a cosa servono le indulgenze?
Scopri di più da Annalisa Colzi
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